Oggi, 8 febbraio 2024, è giovedì grasso e, con il martedì grasso il prossimo 13 febbraio, rappresentano due date cruciali per i festeggiamenti del carnevale italiano.

Cominciata ufficialmente lo scorso 27 gennaio, la festa più allegra, colorata e mangereccia dell’anno si celebra in modi diversi nelle varie regioni d’Italia, ma che significato storico hanno giovedì e martedì grasso?

LA PASQUA. Innanzitutto, è fondamentale ricordare che il carnevale è una festività mobile: ogni anno cade in giorni diversi in base al giorno di Pasqua, anch’esso mobile, e comincia esattamente 70 giorni prima del giorno in cui si celebra la resurrezione di Cristo (che quest’anno sarà il 31 marzo).

Storicamente, il carnevale (dal latino “carnem-levare”, ovvero togliere la carne) rappresenta il periodo in cui era permesso dalla Chiesa Cattolica consumare carne da giovedì grasso e prima della Quaresima, che inizia sempre il mercoledì delle ceneri dopo il martedì grasso (quest’anno il 14 febbraio).

GIOVEDì GRASSO. Il giovedì grasso è così chiamato perché rappresenta il giorno in cui ci si abbuffava con carne, grassi e leccornie carnevalesche, soprattutto dolci, e segna l’inizio della settimana interamente dedicata a maschere, feste, carri allegorici, stelle filanti e coriandoli.

Con l’inizio della Quaresima, per penitenza pre pasquale, venivano tradizionalmente eliminati dall’alimentazione carne e cibi grassi, quindi in questa settimana che ci aspetta, sarà molto facile partecipare a zippolate, grandi fritture e preparazioni di succulenti dolciumi, tutti uno più goloso dell’altro da Nord a Sud dello Stivale. Ma non solo: anche i piatti a base di carne di maiale sono un must in questo periodo.

MARTEDì GRASSO. Il martedì grasso, chiudendo questa settimana di eccessi in cui la domenica (quest’anno l'11 febbraio) rappresenta l’apice del carnevale, è dedicato per lo stesso motivo alle grandi abbuffate prima della “dieta” da Quaresima, sostituendo in tutto e per tutto il ruolo dell’Epifania che “tutte le feste (natalizie) si porta via”.