PHOTO
Stagione 1969/1970: Cagliari irrompe nella cartina geografica del calcio italiano, vincendo il suo primo storico scudetto. E’ un evento sportivo storico: una provinciale sul tetto d’Italia. E’ la riscossa del meridione e di un’intera isola. Quel gruppo di impavidi, trascinati da un “Rombo di Tuono” irrotto improvvisamente e destinato a lasciare una traccia indelebile nel cuore di migliaia di appassionati, mise in fila le grandi potenze del calcio italiano (rispettivamente Inter, Milan e Juve), travolte dall’armata Scopigno.
Il “tecnico filosofo”, oltre ad affidarsi alla prolificità innata di Gigi Riva, seppe blindare la difesa, creando di fatto un amalgama perfetto. In trenta gare disputate furono infatti soltanto 11 le reti subite dai rossoblù, a cui si aggiunsero le 42 realizzate (secondo miglior attacco del campionato). Un’autentica saracinesca formata da Albertosi, Martiradonna, Niccolai, Zignoli e Tomasini (il cui infortunio costrinse Scopigno ad arretrare Cera anticipando il moderno concetto di difensore d’impostazione).
Soltanto due le sconfitte in quella stagione, 17 le vittorie (maggior numero) e +31 di differenza reti. Sono proprio le undici reti subite a impressionare (una spaventosa media di 0,36 a partita), se si tiene conto che ancora oggi nessun club nei principali campionati europei è riuscito a scalfire quel record. A impensierire il primato della compagine sarda, tuttavia, potrebbe esserci una squadra che quest’anno, in campionato, non concede davvero niente. E’ il Barcellona di Xavi Hernandez, ex fuoriclasse dei blaugrana e della nazionale spagnola.
I catalani ne La Liga stanno avendo un ruolino di marcia impressionante, a +11 sui rivali di sempre del Real Madrid. Campionato che, di fatto, a nove giornate dalla fine parrebbe ipotecato. Nonostante come da tradizione sia una squadra dedita al palleggio e al gioco offensivo, quest’anno la chiave dei successi del Barcellona è proprio la difesa. Di fatti gli spagnoli hanno subito soltanto 9 gol in 29 presenze: numeri impressionanti, che insidiano seriamente il record dei sardi.
Certo, un dato da tenere in considerazione sarebbe proprio quello dei gol subiti in rapporto alle giornate (quel campionato di Serie A ne contava solo 30, l’attuale Liga 38), tuttavia non sarà semplice per i blaugrana tenere certe medie: il finale di stagione nasconde sempre insidie, e un eventuale vittoria del campionato con largo anticipo porterebbe certamente a rilassamenti e disattenzioni, Mancano nove giornate alla fine del torneo: il Barça viaggia spedito e dopo decenni può segnare, per gli appassionati dei numeri e delle statistiche, un nuovo strabiliante record che ancora oggi resiste nel capoluogo sardo.