Anche quest’anno è arrivato il 1° aprile, giornata in cui si usa in quasi tutto il mondo fare scherzi, anche abbastanza pesanti, o raccontare bugie colossali sperando di incontrare il boccalone di turno.

Tra gli scherzi più annoverati c’è quello di donare pacchi regalo vuoti o contenenti un pesce disegnato, o di carta o cartone, oppure chiedere al malcapitato di andare a svolgere qualche commissione lontano, salvo poi informarlo che non c’era nulla da fare, o attaccare pesci di cartoncino sulla maglietta delle persone senza che se ne accorgano e farle andare in giro con il pesce attaccato.

Negli ultimi anni, anche nel mondo dell’informazione questa tradizione dilaga, non è infatti raro che qualche giornalista o conduttore radiofonico si diverta a diffondere notizie false per vedere quanti colleghi abboccheranno. Ovviamente si tratta di news palesemente create ad hoc che rasentano l’assurdo, ma qualcuno che ci casca c’è sempre.

Tutti gli scherzi terminano poi con la formula: “pesce d’aprile!” che fa divertire chi l’ha architettato e sentire un po’ credulone chi ci ha creduto.

ORIGINI TRA STORIA E LEGGENDA. Ma dove e quando è nata questa tradizione popolare? E perché si dice proprio “pesce d’aprile”? “È difficile trovare un uso la cui origine sia tanto oscura e controversa”, scriveva l'etnologo Giuseppe Pitrè in uno studio del 1891, come riportato da “Focus”.

Dopo oltre un secondo, le origini di questa bizzarra ricorrenza sono ancora avvolte nel mistero e alcune leggende farciscono le ipotesi più accreditate, ma è certo che la tradizione è nata in Francia attorno a fine 1500 e si è diffusa in seguito in tutta Europa, arrivando anche oltreoceano.

Come riporta Today, prima dell’adozione del calendario Gregoriano, avvenuta nel 1582, il Capodanno veniva celebrato tra il 25 marzo, vecchia data dell’equinozio di primavera, e il 1° aprile.  Con l’introduzione del calendario, non tutti si abituarono alle nuove date e in Francia venivano per questo ritenuti sciocchi, gli sciocchi d’aprile, che continuavano a scambiarsi i consueti regali di Capodanno come ai vecchi tempi, tra marzo e aprile. Per prenderli in giro, venivano consegnati loro regali assurdi o pacchi con un biglietto con scritto “poisson d'avril”,  pesce d'aprile in francese appunto.

Questa ricorrenza burlesca si diffuse poi in tutta Europa e arrivò in Italia in un periodo tra il 1860 e il 1880. La prima città ad accoglierla a braccia aperte fu Genova, dove gli scherzi si facevano a vicenda prima tra i ceti medio-alti e poi tra il resto della popolazione.

Oltre le bugie colossali, in Portogallo c’è anche l’usanza di lanciare sacchi di farina ai propri amici, mentre in India è diffusa la ricorrenza di farsi scherzi a più non posso in occasione della primavera.

PERCHÈ PROPRIO IL PESCE? Perché il pesce abbocca all’amo e quindi è il paragone azzeccato con chi crede a tutto ciò che gli viene detto.

SCHERZI EPICI. Tra gli scherzi indimenticabili, c’è il servizio della Bbc del 1957, che aveva fatto credere ci fosse una piantagione di spaghetti in Svizzera. Sempre la Bbc, nel 2008, mostrò un video con dei pinguini volanti, “un altro straordinario passo nell’evoluzione”.

Più recentemente, nel 2016, Il Corriere dello Sport riportò che Ibrahimović aveva spassionatamente chiesto di porre una propria statua al posto del Colosseo.

Ancora più recente, del 2017, il pesce di aprile della rete Dmax, che durò diversi giorni in cui l’emittente, attraverso un particolare spot, lasciava presagire l’arrivo di contenuti spinti. Il 1° aprile apparve il video di Chef Rubio che diceva: “A' zozzoni, ma che ci avevate creduto?”.