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Un unico colpo di fucile, caricato a pallini, esploso a distanza ravvicinata che lo ha raggiunto al basso ventre. Così è stato ucciso Francesco Salis, il muratore di 44 anni, dopo una lite scoppiata nella notte tra venerdì e sabato, a Santa Giusta.
È quanto è emerso dall'autopsia eseguita oggi dal dottor Roberto Demontis. L'esame è durato complessivamente cinque ore e ha di fatto confermato quanto emerso dalle verifiche esterne sul cadavere e dalla ricostruzione effettuata dai carabinieri subito dopo il delitto. Il 44enne, dunque, è morto per un solo colpo di fucile sparato al basso ventre.
In carcere con l'accusa di omicidio volontario c'è Andrea Giuntoli, di 43 anni: ieri davanti al gip, difeso dagli avvocati Patrizio Rovelli e Fabrizio Rubiu, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il giudice ha convalidato il fermo ma non ha ancora sciolto la riserva sulla misura cautelare in carcere.
Salis e Giuntoli si conoscevano bene: la notte dell'omicidio avevano avuto una discussione in un bar a causa di un apprezzamento da parte di Giuntoli su una ragazza, nipote di Salis. Si erano poi dati un appuntamento in strada per un ulteriore chiarimento. Salis avrebbe minacciato Giuntoli prima con un bastone e poi con una roncola, il 43enne aveva con sè il fucile da caccia e ha esploso il colpo mortale che ha centrato all'addome il rivale, non lasciandogli scampo. L'uomo si è poi allontanato, ma poco dopo è stato rintracciato in casa dai carabinieri e fermato con l'accusa di omicidio.