Proseguono le indagini sull’omicidio di Giulia Tramontano: è stata trovata e sequestrata una confezione di veleno per topi a casa di Alessandro Impagnatiello.

Probabilmente l’omicidio balenava nella testa del barman 30enne già da tempo e non prevedeva le coltellate. Il giovane avrebbe inoltre cercato sul web gli effetti di quel veleno sull'organismo umano. Ovviamente si tratta di ipotesi, ma che gli inquirenti stanno ora seguendo come possibile pista in cui non verrebbe esclusa la premeditazione, attualmente non contestata a Impagnatiello.

I militari hanno esaminato per 7 ore l’abitazione del barman, per proseguire poi nel garage e nella cantina al piano interrato, dove il 30enne aveva confessato di aver nascosto il corpo di Giulia, prima di gettarlo in un’intercapedine dietro a dei box a qualche centinaio di metri di distanza. Lì sono state individuate infatti diverse tracce ematiche, il ceppo di coltelli indicato da Impagnatiello e una pellicola trasparente, compatibile con quella utilizzata per avvolgere il cadavere.

Il reo confesso, dopo aver bruciato il corpo della fidanzata, lo aveva infatti avvolto e poi messo in un grosso sacco di plastica. Secondo gli investigatori, il barman avrebbe programmato tutto, tra cui la simulazione dell'allontanamento volontario di Giulia dalla casa e il suo successivo suicidio.

Oggi proseguiranno le indagini, mentre l’autopsia sul corpo della 29enne è in programma venerdì.