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Lo scorso Sabato 7 marzo, sull'arenile del Poetto di Cagliari, sventolavano le bandiere dei Riformatori. Davanti all'ex ospedale Marino, oggi rifugio per topi e sporcizia di ogni genere, l'onorevole Vargiu, il consigliere comunale della città Giorgio Angius e la coordinatrice Migliavacca, hanno tenuto una conferenza stampa sul futuro di questo edificio attualmente abbandonato.
L'incontro mattutino voleva proporre il recupero del ex nosocomio attraverso un opera di trasformazione in “Hotel 6 o 7 stelle”, dice Vargiu. “In modo tale da attrarre persone con grossa capacità di spesa che possano decidere, in momenti successivi, di investire in Sardegna”, prosegue il presidente della commissione per gli affari sociali della Camera. Il suo progetto inoltre coinvolge anche l'attuale Ospedale Marino, con il quale si realizzerebbe un polo turistico per un turismo d'élite.
Lo stesso concetto, l'esponente di spicco dei Riformatori, lo ribadisce in occasione dell'incontro con l'ex Rettore dell'Università di Cagliari, Pasquale Mistretta, tenutosi al Search del palazzo del Comune di Cagliari, nella serata del venerdì appena trascorso. In relazione al tema degli edifici pubblici ormai dismessi, come l'ex carcere di Buoncammino o l'ex Manifatture Tabacchi, Vargiu afferma: “ sono stufo di sentire sempre proposte di utilizzo di questi locali per scopi non produttivi, la gente è stufa di chiacchiere, vuole opere che realizzino posti di lavoro, che producano! Di altri locali di riflessione e incontro culturale non sanno più che farsene”.
Difficile dare torto alle sue parole, anche se c'è chi sostiene altre destinazioni per gli ospedali a ridosso del mare. Un acquario preso a modello da Genova o una colonia estiva per bambini, sono le idee maggiormente ricorrenti. Qualcuno inoltre, mormora che l'ex ospedale Marino ha fondazioni che si inabissano nelle acque del mare e che i costi di trasformazione dell'immobile sarebbero proibitivi, rendendo dunque l'investimento poco redditizio. Ma è pur vero che in quel di Venezia, sul Canal Grande, è stato realizzato l'Hotel Amam. Il primo in Italia che offre un lusso cosi estremo, tra affreschi di Tintoretto e camini del Sansovino al “modico prezzo” di 3500 € a salire, per notte.
Ma a questo punto c'è da chiedersi: i ricconi, con la puzza sotto il naso, verrebbero a mescolarsi con il popolino brulicante le spiagge nelle afose domeniche estive cagliaritane? Oppure: per favorire il turismo d'élite, la parte di arenile a ridosso del futuro lussuoso resort, diverrebbe inaccessibile a quelli col portafoglio sgonfio? E di questi tempi iniziano ad essere davvero tanti…