Al via a Parigi, domani, le Paralimpiadi. Per la competizione la Sardegna punta ancora sull'oschirese Giovanni Achenza, classe '71, a caccia di un'altra medaglia dopo il doppio bronzo nel Triathlon nelle edizioni di Rio e Tokyo. Anche se non più giovanissimo, Achenza è determinato a portare a casa il terzo podio consecutivo.

Non solo una speranza legata ai successi del passato: i tempi ottenuti negli ultimi allenamenti e competizioni sono in linea con quelli da medaglia. Club di appartenenza le Fiamme Gialle, Achenza ha esordito in Nazionale nel 2013. Si è avvicinato al Triathlon dopo la mancata qualificazione ai giochi di Londra del 2012. Poi i bronzi in Brasile e Giappone. Ma non solo quelli: terzo posto ai mondiali di Losanna del 2019. E poi due ori agli Europei, a Valencia nel 2019 e a Ginevra nel 2015. In mezzo due terzi posti a Tortu e a Kitzbuhel. 

L'atleta punto di riferimento nella sua carriera è Alex Zanardi, campione di automobilismo e compagno di squadra negli sport paralimpici. Achenza pronto a mettersi in gioco anche a Parigi. Per darsi la carica, come da tradizione, ascolterà la colonna sonora del film Il gladiatore. Perché nel Triathlon, se non si è gladiatori, si fa poca strada. 

Dopo l'oro di Orro, la Sardegna tifa l'olbiese Sara Desini, classe 1988, per il Sitting volley. Con la Nazionale è arrivata sesta a Tokyo. Ma gli azzurri in questa disciplina, sulla carta, sembrano lontani dal podio. A Parigi un altro olbiese, Luca Arca, tennis in carrozzina. Per lui è la prima volta alle Olimpiadi. Ha strappato la qualificazione in extremis: nello sport le sorprese sono sempre dietro l'angolo, ma non è tra i favoriti per un posto nel podio. 

In Francia, nella comitiva con la bandiera dei quattro mori, anche Stefano Porcu, direttore tecnico della paracanoa.

Foto FITRI