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Non sono riusciti a replicare l'impresa di Tokyo gli altelti della 4x100 italiana, che ieri hanno chiuso la finale al quarto posto. Tanta soddisfazione per il percorso fatto, impensabile fino a qualche anno fa, ma anche un po' di rammarico per un podio che sembrava alla portata.
Melluzzo, Jacobs, Patta e Tortu: tre quarti campioni a Tokyo (fuori Desalu che aveva disputato la semifinale ma è scivolato in panchina a vantaggio di Patta), ma l'esito è stato diverso. Eppure, a poche decine di metri dal traguardo, l'Italia era lì.
Tortu riceve da Patta e si invola verso l'arrivo; è davanti, ma negli ultimi 60 metri perde terreno e alla fine conclude quarto. Proprio l'atleta sardo-brianzolo è stato bersagliato da diversi utenti sui social: "Doveva correre Ali". Il riferimento è a Chituru Ali, velocista italiano cresciuto verticalmente negli ultimi mesi, che proprio con Tortu si giocava il posto per gli ultimi cento metri della staffetta.
Una frazione effettivamente deludente, quella di "Pippo", penultimo con il tempo di 9''20. Ma non c'è chi ha mancato di incoraggiare il 26enne, nonostante la prestazione sottotono. A fine gara, in lacrime, Tortu ha commentato: "Penso che la mia frazione sia stata quella un po' più sottotono rispetto a quella dei tre compagni che mi hanno preceduto e questa è una cosa che naturalmente mi fa star male. Per loro, però io ce l'ho messa tutta".
"Volevamo vincere una medaglia, pensavamo che fosse alla portata, ce l'abbiamo messa tutta e non solo oggi come è normale che sia quando si scende in pista, ma ce l’abbiamo messa tutta in tutti questi anni. Abbiamo vissuto assieme, abbiamo lottato, abbiamo dato tanto tutti per esser qua per sognare una medaglia e provare a prenderla ma non è bastato. C’è tanta amarezza ma siamo fieri di quello che abbiamo fatto", ha concluso.