PHOTO
Una famiglia distrutta nel buio di una notte, un dramma che si è consumato nel giro di pochi istanti. Avevano rispettivamente 18 e 12 anni Emanuel e Alessia Solinas, i due fratelli di origine sarda, residenti a Strambino in Piemonte, che nella tragica fatalità di un brutto incidente hanno chiuso le porte dell’avvenire. A Gavoi, il paese della nonna paterna dei due ragazzi, le lacrime bagnano i ricordi sommersi d’affetto. E’ stato un brusco risveglio anche per la famiglia Ginesu. Alle prime ore dell’alba di ieri il telefono ha iniziato a squillare senza sosta, lasciando presagire qualcosa di oscuro: «C’è stato un terribile incidente» -dice un parente dall’altra parte della cornetta- «Luca e Cristina sono in ospedale, la loro situazione è molto grave. Emanuel e Alessia non ce l’hanno fatta. Sono morti sul colpo». E’ sempre ingiusto morire, dal momento in cui si è nati, lo è ancora di più quando si muore giovani e all’improvviso. C'è una stagione, nella vita di tutti, in cui sono molti di più i sogni che i ricordi. E’ l'età della spensieratezza, quella in cui si può crescere e iniziare a capire il mondo, quella in cui tutto brilla di futuro. Ci sono angoli, nei percorsi di alcuni, dietro ai quali i sogni si infrangono all'improvviso e la stagione del bello finisce. Per chi resta e per chi se ne va. Un incidente stradale, nel cuore della notte, ha arrestato la corsa alla vita di Emanuel e Alessia. Lo strazio dei genitori, il lacerato pensiero dei parenti sono la viva testimonianza di un affetto meritato che avvolgeva i due giovani. Emanuel studiava e lavorava contemporaneamente: di giorno frequentava uno stage da elettrotecnico in una ditta di Scarmagno e la sera non si assentava mai dal corso di studi al quale era iscritto. Alessia, la più piccola, quotidianamente varcava il portone della scuola dell'obbligo. Ogni anno rientravano a Gavoi per la festa di Sa Itria e trascorrevano del tempo tra gli affetti di Oristano. Zia Peppina, la nonna di Emanuel e Alessia, era partita dal centro barbaricino per Torino negli anni 60 alla ricerca di un lavoro che aveva trovato negli stabilimenti della Fiat. Il figlio Luca le aveva regalato quei due nipoti che uno schianto di marzo gli ha portato via. A Gavoi c'e incredulità per quello che è accaduto: «Erano due ragazzi d'oro, non possiamo pensare che non ci siano più». Sono le uniche poche parole che i parenti, con la voce spezzata dal dolore, riescono a pronunciare.
Roberto Tangianu