Di seguito la lettera aperta indirizzata dai fedeli di Fordongianus al vescovo della Diocesi di Oristano Mons. Ignazio Sanna.

 

"Ecc. Rev.ma

 

Siamo un gruppo  di  fedeli  di Fordongianus e  le  scriviamo  in merito  alle  recenti vicende  che  hanno interessato  la nostra parrocchia :  il  trasferimento  del  titolare Don Mariano Pili  e l’annuncio della sua sostituzione con altro  parroco Don Salvatore Uras che ci risulta si sia ritirato nel suo paese natale per ragioni di salute e di età.

Ad accentuare la nostra amarezza è il fatto che il nuovo parroco da Lei designato  si dovrà dividere con la  parrocchia di  Allai  dove Don Salvatore  vive, e conseguentemente sarà costretta  a spostamenti quotidiani per garantire il puntuale esercizio pastorale.

Ci sentiamo penalizzati e puniti ingiustamente! Sappiamo che ci sono altri parroci che svolgono il loro ministero in una sola comunità spesso più piccola della nostra; ma non  è solo un problema di popolazione. Le ricordiamo che  Fordongianus non  solo è  stata sede vescovile, ma oggi è  anche  importante  centro turistico circo 250 posti letto e gli ospiti-clienti frequentano spesso  le funzioni religiose.

Da anni  riscontriamo che la nostra  comunità è stata trascurata dalla curia,  come per esempio  nessun  invito  ufficiale  è stato rivolto  all’amministrazione comunale,  al parroco e a tutti i fedeli  in occasione del Convegno  su Sant’Archelao  che si è svolto  ad  Oristano nell’anno 2015.  Come poi  non dimenticare  che  per ben  due volte  negli  ultimi  anni   le cresime si sono svolte senza la Sua presenza.

Inoltre  non  è  il  caso di ricordarle  il doloroso  percorso contrassegnato da  continue lettere anonime inviate a Lei e al Vaticano,  che negli ultimi  nove anni  hanno infangato la Chiesa locale e il suo  titolare:  personaggi  a Lei ben noti supportati in queste non certo nobili azioni da altri preti della forania, ma comunque minoranza in questa Comunità.

La comunità di Fordongianus  ha esigenza  di un sacerdote  più in forze rispetto a Don Salvatore. Una  giuda spirituale che sia in grado di dare speranza ed entusiasmo e assicurare il rilancio della presenza religiosa e della fede nella nostra comunità.

Questa presa di posizione non è contro Don  Salvatore, ma, con il dovuto rispetto riteniamo che non possa essere Lui l’artefice di questo cambiamento.

Ci auguriamo che Lei possa tornare sulle sue decisioni, Le chiediamo scusa per il disturbo e la salutiamo con viva cordialità."