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Il fatto è di un giorno fa, accaduto lungo i bastioni Cristoforo Colombo di Alghero intorno alle 19.00, quando le strade, nonostante qualche tregua delle piogge incessanti dell’ultima settimana, sono già a quell’ora pressoché deserte. Poche persone, infatti, sono presenti nel viale alberato che separa in due l’ampia area pedonale sulla muraglia su cui si affaccia una splendida parte della cornice urbana della città. Il silenzio regna sovrano, così come lo era la sempre garbata rumorosità di un’estate non lontana.
Improvvisamente, però, accade qualcosa: un petardo è lanciato dalla penombra degli alberi e come un tracciante va a finire sui piedi di una coppia di anziani diretta verso la vicina piazza Sulis. Il botto spaventa i due, che si fermano e si voltano, come fanno anche gli altri pochi passanti, verso il punto da cui è partito il mortaretto. Si fa in tempo soltanto a vedere quattro o cinque bambini di non più di dieci/undici anni che scappano. Particolare importante: erano soli, nessun adulto con loro.
Ecco, episodi come questi lasciano basiti, senza parole e soprattutto gettano nello sconforto chi ha sempre pensato che i bambini siano, in una società sempre più complessa, l’ultima speranza per un futuro e un mondo migliori. Purtroppo, forse non è così e ciò che è successo ha gli effetti di un brutto schiaffo che ci richiama alla realtà per dirci che mai potranno crescere sane piantine se il vento che semina mancanza di rispetto, quando non intolleranza e odio, non finisce mai di soffiare.
Trattasi di casi isolati, si potrà dire. Le spietate statistiche, ahinoi, testimoniano il contrario. Occorre finalmente preoccuparcene e anche in fretta. Si potrà anche essere divisi sul come fare, ma non sullo scopo da raggiungere.
A fronte di una società, la nostra, in difficoltà già nella sfera pedagogica del bambino in ambito familiare o scolastico per effetto di una modernità non adeguatamente filtrata, l’episodio accaduto ad Alghero, che di sicuro è stato già superato dalla cronologia di fatti analoghi in ogni dove, riporta alla memoria, poiché ha visto alcuni bambini come protagonisti, il significato della parola paideia, dal greco antico. È un termine che richiama un modello di educazione e di formazione globale del fanciullo sempre ispirato da sani principi etico - morali e da ideali di cultura, civiltà e democrazia.
Tutto ciò per affermare che non si possono spezzare i fili positivi della storia e che sono impensabili un presente e un futuro senza il filtro degli insegnamenti e delle stesse “lezioni” del passato. Pena sbandamenti paurosi e cedimenti insanabili.