L’utilizzo dei colori e della cura del corpo ha origini antichissime. Era infatti presente addirittura nella preistoria, testimoniato da graffiti nei quali si notano parti del corpo umano disegnate ad hoc, e si possono distinguere le diverse tribù a cui i soggetti appartenevano.

Infatti, la cura del corpo e il suo abbellimento non erano, come si potrebbe immaginare, prerogative femminili, ma dell’intera comunità, costituendone un tratto distintivo e identificativo, oltre che aiutare la mimetizzazione e accompagnare antichi ritualiPolveri di minerali, fuliggine e nerofumo furono i primi ingredienti utilizzati per colorare e creare simboli sul corpo.

Sumeri, Assiri, Ittiti e Babilonesi consideravano la bellezza punto di congiunzione tra uomo e divinità, tant’è che l’arte di abbellire il corpo era legata ai tanti cerimoniali religiosi che svolgevano. Essi utilizzavano resine e legni venduti da indiani e cinesi, a dimostrazione di come la cosmetica venisse considerata fondamentale e fruttuosa a livello economico. Erodoto racconta che i Sumeri utilizzavano il piombo per colorare la pelle e, nello stesso periodo, i Fenici crearono il sapone, mentre gli Arabi l’acqua di rose.

È però con la civiltà egizia che la cosmesi iniziò ad evolversi, dando origine al trucco come lo si intende oggi e a rituali di bellezza che sono stati tramandati nei secoli successivi. La regina Cleopatra è considerata infatti una delle prime icone di bellezza femminile in assoluto.

Gli Egizi avevano come obiettivo la conservazione di un corpo bello, giovane e sano più a lungo possibile. Donne e uomini erano soliti lavarsi con una miscela di acqua e carbonato di calce, sfregavano la pelle con l’argilla dei fanghi del Nilo e utilizzavano, dopo il bagno, oli vegetali mischiati a erbe aromatiche per renderla morbida. Ricercata ricetta di bellezza era una maschera a base di uovo di struzzo, latte, argilla, olio e farina. Nel 3000 a.C. il trucco era distintivo della casta sacerdotale durante i riti religiosi ma, in seguito, l’uso dei cosmetici si diffuse anche tra le classi meno abbienti.

Durante la realizzazione del trucco, che fino all'Antico Regno (2700 a.C.- 2200 a.C. circa) non variava a seconda del sesso, mentre più tardi si distinse nei colori per uomini e colori per donne, la pelle veniva spalmata con una specie di fondotinta giallo ocra, gli zigomi messi in risalto con ocra rossa, gli occhi contornati dal khol nero (polvere di galena proveniente da un minerale a base di solfuro di piombo), le palpebre dipinte con ombretti e le vene delle tempie sottolineate di azzurro. Le unghie venivano colorate con l'henné e i seni con una cipria dorata.

Le persone delle classi sociali più ricche adornavano la testa con pesanti parrucche per nascondere i veri capelli, considerati troppo sottili. Oggetti della toelettatura molto diffusi, già dall’Antico Regno, erano i primi specchi, superfici di metallo molto lisce.

Anche la depilazione ebbe origine durante la civiltà egizia: venivano utilizzate creme depilatorie a base di ossa di uccello, sterco di mosca, gomma, cetriolo e sicomoro scaldati e applicati sulle zone interessate. Molto diffusi erano i profumi a base di legni aromatici, oli, mirra, resine e fiori, che contribuirono ad incrementare il commercio con i paesi che producevano spezie e incensi.

Secondo gli Egizi, cura e pulizia del corpo erano strettamente connesse alla purezza dello spirito. Non è un caso infatti che costruirono i primi bagni all’interno delle abitazioni.