È difficile, se non impossibile, definire il momento esatto in cui finisce un’era e ne inizia un’altra, perché la transizione può essere più o meno lunga e non esiste un calendario (per ora) che lo indichi con esattezza. Ma se c’è un transito che ci avvisa che, come umanità, ci accingiamo a fare il salto, è di certo il passaggio di Plutone nel cosmico segno dell’Acquario: la famosa e tanto evocata era dell’Acquario si sta aprendo dinnanzi ai nostri occhi, dando inizio ad un ciclo di profonda trasformazione plutoniana.

Quando Plutone, il dio degli inferi, incontra la vibrazione dell’Acquario si accende la miccia delle grandi rivoluzioni, dei movimenti tesi a manifestare un mondo più giusto, più umano. Questo transito avviene ogni 245 anni circa e l’ultima volta che l’umanità lo ha sperimentato grandi eventi hanno sconvolto e riorganizzato il mondo conosciuto: la Rivoluzione francese, la guerra di indipendenza degli Stati Uniti, la rivoluzione industriale, sono solo alcuni esempi di come questo transito impatta sulla società.

Una cosa è certa, nei prossimi venti anni il mondo così come lo conosciamo è destinato a morire, dando spazio a un nuovo modo di sentirci comunità, di cooperare, di sperimentarci come parte di un unico organismo. I progressi scientifici e tecnologici devono andare di pari passo ad una evoluzione organica della società in sintonia con la Terra, in caso contrario invece di una evoluzione, vivremo un’involuzione distruttiva nella quale l’umano si dissocerà ancora più pericolosamente e, probabilmente, in maniera definitiva dalla natura, rifugiandosi in un mondo virtuale, totalmente privo di empatia, amore e vita.

L'umanità si trova quindi dinanzi ad un’importante scelta: continuare sul cammino dell’autodistruzione o creare la Nuova Terra, un mondo in cui i valori di libertà, uguaglianza e fraternità diventino la guida, in cui il potere torni alla gente e sia rivolto al bene comune. Un mondo di persone che si sono risvegliate al proprio potere e che si riconoscono come Uno.

Utopia? Prepariamoci alle sorprese.

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