"La gravità della situazione in Afghanistan rende ineludibile un raccordo ancor più stretto con i nostri alleati, per definire una strategia comune a favore del popolo afghano e delle conquiste maturate finora". Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio al Meeting di Cl. 

"L'Italia - spiega il ministro -, presente con il console e un nucleo di militari presso l'aeroporto di Kabul, continua a lavorare per portare in salvo i collaboratori e gli attivisti che vogliono lasciare il Paese. Abbiamo evacuato finora circa 1.600 civili afghani, nostri ex collaboratori e loro familiari. Il piano è di trasferirne in Italia circa 2.500".

"La domanda di accoglienza di rifugiati e migranti di provenienza afghana è destinata ad aumentare - afferma -. È necessario ed urgente mettere a punto insieme all'Unione Europea una risposta comune, in raccordo con i partner della regione. L'Italia si sta battendo affinché sia garantito alle organizzazioni internazionali pieno accesso umanitario al Paese". 

"Il terrorismo  - prosegue - non deve tornare ad annidarsi in Afghanistan. Dovremo costruire alleanze e coinvolgere una pluralità di Paesi attorno a questi obiettivi comuni: specie quelli della regione, che condividono questa preoccupazione, oltre a Russia e Cina, attori imprescindibili in questo scenario".

"Il collasso repentino del governo afghano e delle sue istituzioni - collasso sfuggito alle capacità di previsione della comunità internazionale - ci pone di fronte ad uno scenario drammatico. Un dramma rispetto al quale dovremo interrogarci - conclude Di Maio -, per capire gli errori commessi dall'Occidente e dall'intera comunità internazionale".