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È stata presentata ieri, in consiglio regionale (primo firmatario Dario Giagoni), la proposta di legge per l’applicazione del microchip (marca elettronica) nell’orecchio degli agnelli al fine di agevolarne la tracciabilità.
“La finalità del progetto è quella di garantire la tracciabilità e rintracciabilità dell’agnello IGP di Sardegna lungo tutta la filiera di produzione”, queste le parole di Giagoni.
“Secondo quanto da me portato avanti – queste ancora le sue parole – il dispositivo elettronico verrà apposto nell’orecchio dell’animale e custodirà al suo interno tutte le informazioni necessarie. Gli operatori preposti al controllo avranno la possibilità di censire ogni singolo capo ovino realmente presente nel database del Consorzio tramite l’utilizzo di un semplice e banale lettore di codici, che però consentirà di contrastare le frodi perpetrate attualmente in commercio, che danneggiano inevitabilmente il comparto”.
“Al momento – aggiunge Giagoni – le marche auricolari non possono essere ritenute valido strumento per evitare che carni provenienti da altri paesi vengano immesse sul mercato e vendute come carni sarde perché in fase di macellazione, secondo quanto stabilito dalla vigente normativa sanitaria, le orecchie devono essere rimosse e la marca auricolare distrutta”.
“A tutto questo va aggiunto – ribadisce l’esponente leghista – un ulteriore nota positiva: sino ad ora le marche auricolari facevano capo alle ASL, le quali poi attraverso trascrizione cartacea del codice e successiva scansione inviavano i dati inerenti il consumo di agnelli IGP all’agenzia Laore, con tutti i rischi e ritardi che tale impostazione lavorativa comparta”.
“Con la marca auricolare – conclude – invece l’intestazione sarà già in capo all’azienda produttrice e Laore potrà ricevere i dati inerenti la macellazione e la vendita di agnelli in tempo reale, con trasmissione dati tramite Ethernet. Il mondo avanza verso il progresso e spesso porta con se anche inganni che rischiano di nuocere alle attività tradizionali, a noi il compito di impedire che questi inganni vengano messi a segno e tutelare le nostre specialità e specificità”.