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L'allevamento è fiore all'occhiello dell'economia sarda. Allevare bovini in Sardegna è pratica antica che affonda le radici nella tradizione e oggi, grazie all'innovazione, può raggiungere vette qualitativamente importanti. In questo ambito, Regione e assessorato dell'agricoltura e riforma agro-pastorale premono sul supporto al comparto, da realizzare attraverso interventi mirati e volti al miglioramento della qualità di vita dei produttori, dei cicli di produzione e del prodotto finale (la carne bovina, appunto).
Ieri è stato pubblicato il bando regionale per la concessione di contributi utili all'acquisto di riproduttori bovini maschi e fattrici femmine di qualità pregiata, purché registrati/e per albo genealogico e nei registri di razza. Sul sito della Regione sono a disposizione tutte le specifiche e i dettagli inerenti la presentazione della domanda. Ammissibili saranno considerati tutti gli acquisti effettuati sino al prossimo 30 novembre 2024 ed a partire dallo scorso 1 luglio 2023.
Obiettivo? Un concetto volutamente ribadito: migliorare la qualità per incrementare il livello qualitativo e competere sui mercati. "Abbiamo eccellenze da valorizzare. Ma per essere valorizzate le eccellenze della nostra produzione agro pastorale devono essere sostenute. La Regione non è indifferente, anzi è molto attenta alle dinamiche che regolano i processi produttivi - spiega l'assessore Gian Franco Satta -. Dare il giusto valore alle cose significa scommettere sulla qualità. Lavorare con qualità, produrre carne di qualità, significa migliorare gli standard di vita degli allevatori e mettere i produttori di Sardegna nelle condizioni di competere. E di eccellere. Questo bando punta a raggiungere questo obiettivo. Dobbiamo sempre essere capaci di ascoltare, e pronti a intervenire in maniera efficace".