PHOTO
“Gli azionisti di Air Italy, Alisarda e Qatar Airways attraverso AQA Holding, a causa delle persistenti e strutturali condizioni di difficoltà del mercato hanno deciso all’unanimità di mettere la società Air Italy in liquidazione in bonis”.
Un comunicato, quello della compagnia aerea, che mette in pericolo il posto di laoro, solo in Sardegna, di 550 lavoratori.
Una notizia che sta già creando polemiche a livello politico. “Ancora una volta, davanti al silenzio assordante della Regione si assiste a uno scippo – queste le dure parole del Segretario regionale del Partito Democratico, Emanuele Cani -. Questa è la volta del trasporto aereo. Perché la messa in liquidazione di Air Italy e quindi ciò che consegue non può che essere valutato come una sconfitta per la Regione. Non solo c'è in ballo il futuro di 1.200 lavoratori, 550 dei quali in Sardegna, ma anche un patrimonio tecnologico, professionale di elevato livello. È necessario che tutti quanti, a partire dalla Regione, continuando con il Governo, si adoperino per trovare una soluzione che possa salvaguardare i posti di lavoro e l'intero sistema di trasporto della Sardegna. Alla luce di quanto sta accadendo è necessario rimarcare che non c'è più tempo”.
“Ciò che e accaduto è l’ultimo atto di un disegno industriale deciso due anni fa da un management che in tutto questo tempo ha soltanto usato i lavoratori per un fine becero calpestandone i diritti e pregiudicando, speriamo non irrimediabilmente, il loro futuro – rincara la dose il Consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Roberto Li Gioi -. La malafede dei soci della compagnia viene confermata da quanto accaduto stamattina, quando durante il corso dell’assemblea sia il Ministero dei Trasporti che quello dello Sviluppo Economico hanno invitato i soci ad evitare di prendere qualunque decisione prima di sedersi ad un tavolo che è stato convocato per domani mattina. Un tavolo al quale parteciperanno soltanto il governo e la Regione Sardegna perché Air Italy aveva troppa fretta di sbattere la porta, di andarsene senza ripensamenti, come era stato già programmato”.
“La nomina di Roberto Spada – così ancora Li Gioi –, esperto di fusioni e acquisizioni societarie, a presidente di Air Italy di qualche mese fa, era la prova lampante che qualcosa di grave stava accadendo, come avevo dichiarato durante un Consiglio comunale aperto alla fine dell’anno scorso ad Olbia. Soltanto due anni fa Air Italy aveva annunciato pomposamente l’acquisto di 50 nuovi aeromobili e l’assunzione di diecimila dipendenti, quindi i 360 milioni di euro di buco in due anni non possono essere frutto di incapacità ma bensì di una volontà vigliacca di arrivare alla soluzione che è stata cristallizzata oggi”.
“A questo punto – ribadisce l’esponente pentastellato – tutte le società del gruppo Alisarda e Meridiana devono farsi carico di questa situazione disperata garantendo continuità lavorativa alle professionalità di alto livello che oggi sono state messe sulla strada. Un appello che rivolgo anche alla Geasar, la società che da 40 anni gestisce l’aeroporto di Olbia i cui bilanci hanno sempre dimostrato grande solidità finanziaria. È necessario l’impegno di tutti per non compromettere seriamente il futuro del tessuto economico olbiese e di gran parte della Gallura”.
“Da tempo – ha dichiarato il deputato sardo di Fratelli d’Italia, Salvatore Deidda –, abbiamo denunciato la necessità di intervenire su quanto stava accadendo con la compagnia Air Italy, esprimendo solidarietà ai lavoratori e facendomi portavoce dell’esigenza di convocare un tavolo istituzionale tra Ministero dei Trasporti e Regione Sardegna per affrontare il grande tema della Continuità Territoriale e il progressivo smantellamento della compagnia ex Alisarda ed ex Meridiana".
"Sulla Continuità Territoriale – ha aggiunto – bisogna fare un passo indietro e ripercorrere le tappe; ricordiamo che la dirigenza Air Italy ha cominciato a smatellare le strutture galluresi, trasferendo personale e materiali in Lombardia ed evidenziando le polemiche sulla partecipazione della compagnia alla continuità territoriale firmata, in ultimo, dalla Giunta Pigliaru e poi subentrante la Giunta Solinas”.
“In conclusione, più volte - lo scorso esecutivo - – ha concluso Deidda – era stato avvisato sia che Air Italy stava smantellando in Sardegna e non dava segnali rassicuranti, sia che erano stati disattesi tutti gli impegni annunciati nel convocare la Regione Sardegna per un tavolo di lavoro, sia prendere contatti con l'Ue per cambiare le regole della continuità territoriale".