“Quella che stiamo vivendo è una crisi mondiale senza precedenti: l’Oms ha dichiarato la pandemia, l’intero mondo è sospeso, i decreti governativi dettati dall’emergenza si susseguono, eppure, nonostante le insormontabili difficoltà che stiamo affrontando, i vertici aziendali di Air Italy pretendono di portare avanti la procedura di licenziamento collettivo dei dipendenti. E di farlo nel modo più arrogante, cinico ed impattante che potevamo aspettarci: attraverso “incontri” con le sigle sindacali da tenersi in video conferenza. Siamo al limite dell’assurdo, queste condizioni sono inaccettabili”.

A ribadirlo è il Consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Roberto Li Gioi, che aggiunge: “Pertanto visto il decreto legge n° 11 dell’8 marzo 2020, che ha disposto la sospensione di tutta l’attività giudiziaria dal 9 al 22 marzo, chiedo che questo provvedimento per interpretazione estensiva venga applicato anche alla procedura di liquidazione di Air Italy. L’attività giudiziaria dell’intera nazione, eccezion fatta per i casi urgenti, è stata congelata. Lo stesso deve avvenire per questa importante procedura che compromette il futuro di oltre 1500 lavoratori. Queste giornate convulse non possono essere conteggiate all’interno dei 75 giorni previsti per legge, oltre i quali scatteranno le lettere di licenziamento. Gli incontri tra le rappresentanze sindacali e l’azienda devono potersi svolgere in un clima di assoluta serenità che consenta di ragionare in maniera lucida, non affrettata, e di individuare soluzioni congrue. Chiedere che gli incontri vengono svolti in video conferenza equivale a non voler mettere i rappresentanti sindacali nelle condizioni di poter partecipare e ad ignorare allo stesso tempo l’impatto psicologico dettato dall’assoluta impersonalità delle discussioni”.

 “In accordo con le sigle sindacali unite – prosegue Li Gioi – chiedo ai vertici aziendali Air Italy una presa di coscienza e invito dirigenti e liquidatori a sospendere le trattative e considerare il periodo di restrizioni dettate dall’emergenza Covid -19. Temi delicatissimi come il diritto al lavoro non possono essere relegati a una fredda videochiamata”.

“Chiedo ad Air Italy di rinviare la seconda riunione convocata per il prossimo 17 marzo da tenersi in videoconferenza. Come si può non tener conto del drammatico momento attuale? L’emergenza coronavirus non può essere l’alibi strumentale attraverso il quale mandare a casa 1500 lavoratrici e lavoratori senza che i loro diritti possano essere tutelati con ogni mezzo possibile e con tutto l’impegno che questa vertenza richiede. Il licenziamento collettivo – conclude l’esponente pentastellato – in mancanza di misure adeguate rappresenta una grandissima ferita all’economia della Sardegna, già sull’orlo del baratro. Soltanto quando l’emergenza a livello mondiale sarà terminata si potrà riprendere a ragionare per individuare valide soluzioni alternative alla cassa integrazione e volte alla prosecuzione dell’attività lavorativa”.