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“Inaccettabile la scelta della proprietà che mette in liquidazione la società, bloccando da subito tutte le attività e mettendo di fatto sulla strada 1500 lavoratori e lavoratrici di cui oltre 550 operanti in Sardegna. Situazione che aggrava ulteriormente la già complicata vicenda della continuità territoriale, trattata in modo totalmente inadeguato da parte del presidente della Regione, sin dalle prime ore dal suo insediamento e per tutti gli 11 mesi di mandato”.
È questa la posizione emersa nel corso dell’Assemblea del Partito Democratico Sardegna che si è riunita nei giorni scorsi a Su Baione (Abbasanta)
“L’assemblea – si legge nella nota –, nello stigmatizzare le populiste prese di posizione del presidente del Consiglio regionale in merito a manifestazioni estemporanee per il 20 febbraio, esprime la piena solidarietà ai lavoratori e lavoratrici e denuncia l'irrituale mancata comunicazione preliminare di tale scelta agli organi di governo. Chiede un immediato impegno di responsabilità da parte della compagine Air Italy mediante la revoca della procedura di liquidazione da sostituirsi con altra procedura che consenta tempi adeguati per la gestione della vertenza”.
È stato anche approvato un documento unitario in cui si impegna il gruppo del partito democratico in consiglio regionale, i parlamentari eletti in Sardegna e il rappresentante sardo del partito democratico presso il governo “Ad intervenire prontamente presso la giunta regionale, il governo, e in particolare i ministeri dei trasporti e dello sviluppo economico, al fine di ottenere da parte della azienda Air Italy la sospensione immediatamente della procedura di liquidazione e il blocco delle lettere di licenziamento ai dipendenti”.
Inoltre, si deve, a loro modo di vedere “Istituire urgentemente un tavolo che valuti tutte le possibili azioni da intraprendere, nell'immediato, per garantire la tutela economica e sociale dei lavoratori, e per giungere, nel breve-medio periodo, ad una positiva risoluzione della vicenda che garantisca la salvaguardia dei posti di lavoro e del diritto alla mobilità dei cittadini da e per la Sardegna”.