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Non sono ancora trascorsi due anni da quando Mario Conoci ha preso le redini dell’amministrazione algherese e già deve fare i conti con la prima e vera propria crisi. In Consiglio comunale per ora non c’è stato nessuno scivolone ma all’orizzonte ci sono scadenze importanti e il rischio di andare sotto è concreto.
Da una parte ci sono i gruppi consiliari di Forza Italia, Udc e Gruppo Misto, che con la segreteria cittadina del Psd’Az hanno assunto una posizione critica, chiedendo un cambio di passo al sindaco e contestualmente un rimpasto, dall’altra c’è lo stesso Conoci e la restante parte della maggioranza, che di stravolgimenti non vuole sentir parlare.
Il gruppo “critico” della maggioranza, in più di un’occasione, ha spiegato dove si dovrebbe intervenire: dal “caso Step” con le cartelle arrivate nelle case degli algheresi, alla creazione di un Ufficio programmazione ma anche di un “assessorato al rilancio” che racchiuda le deleghe dello sviluppo economico e presieda tre unità di progetto costituite da dirigenti e assessori che lavorino alle tematiche giovanili, a quelle turistiche e a quelle dello sviluppo economico in senso stretto. E poi un maggiore protagonismo sulle questioni legate alla sanità.
La corda rischia di spezzarsi e per il sindaco di Alghero i numeri potrebbero farsi preoccupanti. Anche perché in Consiglio Forza Italia, Udc e Misto possono contare complessivamente su ben otto consiglieri. C’è poi la lotta intestina nel Psd’Az, il partito che ha lanciato la candidatura dello stesso Conoci. La segreteria cittadina è da tempo molto critica nei confronti del sindaco, che dal canto suo ha chiesto agli organi regionali di istituire una nuova sede ad Alghero.
Soltanto un incontro tra tutte le forze politiche che compongono la maggioranza potrebbe sciogliere i nodi e consentire al sindaco di Alghero di proseguire il lavoro iniziato nel giugno 2019. E la prossima settimana potrebbe essere quella giusta.