La Sanità, con le problematiche legate alle ultime vicende dell'ospedale Marino, la posidonia, il Piano di assetto idrogeologico e le isole ecologiche. Sono questi alcuni temi di stretta attualità della politica algherese che abbiamo trattato con la Consigliera comunale di Per Alghero, Gabriella Esposito.

1) Un giudizio sui primi mesi della Giunta Conoci

Un giudizio piuttosto negativo, purtroppo in questi sette mesi non si è visto sostanzialmente niente a parte la gestione dell’ordinaria amministrazione. In Consiglio Comunale non sono arrivati atti significativi da parte dell’Amministrazione, l’unica eccezione è l’approvazione del Pai che è un atto di pianificazione della precedente Amministrazione. Nessuna iniziativa significativa nemmeno sul fronte Step che era stato uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale del Sindaco, nessun passo in avanti per migliorare le condizioni dell’ex ostello attuale CRA che è passato nel dimenticatoio. La carenza di trasparenza nella gestione della Fondazione Alghero oggetto di due interrogazioni consiliari. Forte preoccupazione anche per i progetti della rete Metropolitana attraverso i quali abbiamo reperito risorse per milioni di euro per la valorizzazione delle aree archeologiche e del sistema museale, per il sistema bibliotecario, per il Parco di Porto Conte, oltre alle importanti azioni come la gestione condivisa del bike sharing. Tutto fermo. Una situazione di immobilismo che ho già definito come fallimentare strategia del silenzio, sui grandi temi quali sanità e quattro corsie per la quale già ad Agosto avevamo chiesto la convocazione del Consiglio Comunale aperto arrivata solo nei giorni scorsi con 5 mesi di ritardo. Preoccupa l’assenza di una strategia, si vive alla giornata e non c’è un vero progetto per il medio e lungo periodo”.

2) Sanità ad Alghero: si parla sempre più dello smantellamento dell'ospedale Marino. Il suo punto di vista.

Il 19 ottobre 2019 in qualità di prima firmataria ho presentato insieme a tutta l’opposizione, una mozione consiliare proprio sulla situazione della sanità. Abbiamo presentato questa mozione perché siamo fortemente preoccupati della situazione degli ospedali e del Marino in particolare, nell’autunno 2019 autorevoli rappresentanti della Commissione Sanità in visita ad Alghero si sono espressi per la costruzione di un nuovo ospedale, solo attraverso i proventi privati ricavati dalla eventuale alienazione dell’Ospedale Marino. Il mio punto di vista è quello racchiuso nella Mozione con la quale chiediamo con forza la convocazione di una seduta straordinaria del Consiglio Comunale alla presenza dell’Assessore Regionale della Sanità, con all’ordine del giorno le problematiche della sanità algherese e per ribadire la volontà di rendere indisponibile la vendita della struttura dell’Ospedale Marino “Regina Margherita” di Alghero, è necessario dunque ottenere una audizione in Commissione Consiliare Sanità del Consiglio Regionale per ribadire la volontà del Consiglio Comunale di Alghero di voler realizzare un nuovo ospedale in città, attingendo alle risorse ministeriali a disposizione della Regione Sardegna per l’Edilizia Ospedaliera e in linea con la programmazione regionale vigente. E’ necessario portare con forza nelle sedi deputate, la volontà del Consiglio Comunale di voler mantenere le funzioni sanitarie degli Ospedali Civile e Marino, anche dopo la realizzazione della nuova struttura ospedaliera. Altri fattori importanti sono l’imprescindibilità delle risorse necessarie per l’attivazione dell’unità di terapia intensiva cardiologica e post operatoria, anche attingendo alle graduatorie dell’Aou di Sassari e l’attivazione urgente del reparto di lungodegenza. Infine occorre adoperarsi per la soluzione delle problematiche riguardanti le sale operatorie dei nostri ospedali, che di fatto costringono l’utenza a recarsi a Ozieri e Sassari per gli interventi più complessi. Ciò che mi ha lasciato basita è stato l’atteggiamento del Sindaco e della maggioranza che di fronte a questi temi, non hanno fatto fronte comune negando più volte la discussione in Consiglio e attraverso modifiche dell’ordine di trattazione degli argomenti lo hanno relegato a ultimo punto. Prima di Natale il Sindaco si era impegnato ad organizzare un incontro tra i primari e i consiglieri comunali, ma niente di ciò è stato fatto. Immobilismo totale. Nei mesi scorsi c’è stata una manifestazione sotto l’ospedale Marino che ha provato a smuovere la politica cittadina e così siamo arrivati a gennaio quando siamo riusciti finalmente a illustrare la Mozione in aula. Verrà discussa nella prossima seduta”.

3) Posidonia. Vicenda risolto oppure no?

Vorrei subito chiarire che la posidonia è una risorsa importane del nostro mare e che la sua presenza può aiutare a contrastare i fenomeni legati all’erosione costiera. Certamente le questioni legate alla posidonia sono complesse e debbono essere gestite con attenzione, occorre distinguere ad esempio i cosiddetti siti di accumulo storici dalla posidonia che si spiaggia ogni anno. Sul primo punto, fu l’amministrazioni Tedde tra il 2007 e 2008 ad individuare tre siti di stoccaggio: San Giovanni, Cuguttu e Punta Negra, la cui situazione nel corso degli anni è diventata molto critica fino alla svolta del mese di gennaio del 2019 quando l’amministrazione Bruno ha varato un piano per la rimozione e gestione della posidonia piaggiata. Un lavoro di anni e arrivato dopo mesi di confronto anche con gli operatori balneari coordinato dagli uffici e dall’assessore Selva. Abbiamo reperito 800mila euro per la rimozione definitiva dei siti di stoccaggio di San Giovanni, Maria Pia e Punta Negra. A San Giovanni sono stati rimossi completamente i cumuli presenti sulla spiaggia sono state rimosse dalla spiaggia circa 2500 tonnellate di posidonia, che hanno restituito, dopo il trattamento, oltre 1200 tonnellate di sabbia pulita. Di queste, circa 800 tonnellate sono già state ricollocate sull’arenile di Alghero. Tuttavia al momento la posidonia è classificata ancora come rifiuto speciale, in tal senso si sta lavorando per modificare la normativa nazionale ma sappiamo bene che il tema dovrà arrivare a Bruxelles, nel frattempo dunque bisogna intensificare le interlocuzioni già avviate da tempo con le istituzioni a tutti i livelli. E’ bene ricordare che la precedente amministrazione ha inoltre investito 750mila euro per affidare un appalto triennale per la pulizia delle spiagge. Sarebbe utile avviare una campagna di informazione in tutte le spiagge e nei siti istituzionali per spiegare a tutti il valore ecologico della posidonia”.

Sul Pai avete dichiarato che si sta proseguendo sulla strada intrapresa dalla precedente amministrazione. Ci spieghi le ragioni.

Abbiamo votato l’approvazione del Piano di assetto idrogeologico in Consiglio Comunale perché chiaramente è un atto che va in continuità con l’azione di programmazione portata avanti nella scorsa consiliatura essendo lo stesso che abbiamo licenziato positivamente, con la presa d’atto del Consiglio il 18 marzo 2018. Abbiamo lavorato tanto per dotare la città di uno strumento che consente tra le altre cose di progettare e chiedere i finanziamenti per le opere di mitigazione. Non dimentichiamo che ora e solo ora, col Pai approvato, si può portare in aula, per l’approvazione, il Piano Urbanistico Comunale di cui il Pai costituisce atto propedeutico e preordinato. Diciamo pure un atto che si sarebbe dovuto approvare fin dal 2006 ma che solo oggi è stato approvato dopo un lavoro, paziente e preciso. C’è da chiedersi che cosa hanno fatto gli amministratori che ci hanno preceduto”.

5) Problema isole ecologiche. Quali potrebbero essere, secondo lei, le soluzioni da adottare per non creare un problema rifiuti?

Le isole ecologiche non sono un problema, ma sono state anzi un ausilio per la differenziata, soprattutto nella fase di avvio del servizio porta a porta. Tutti ricordano le resistenze e le critiche contro il nuovo metodo di raccolta dei rifiuti che ha portato invece a dati storici virtuosi sulla differenziata. Le isole hanno rappresentato una opportunità in più soprattutto per intensificare il servizio di raccolta dei rifiuti. Nel frattempo, col censimento da noi voluto sulle unità immobiliari per accertare soprattutto l’evasione totale della TARI (il censimento mancava dal 2001 in città), diverse centinaia di persone, forse migliaia, hanno regolarizzato la loro posizione e oggi sono state messe in condizione di poter utilizzare a pieno titolo, con la dotazione dei mastelli, il nuovo servizio porta a porta. Resta un tema educazione e controllo per l’uso delle isole ecologiche. Non si è proseguita l’azione di comunicazione capillare per i cittadini e soprattutto non sono state poste in questi mesi adeguate misure di prevenzione e repressione dei comportamenti trasgressivi, anche nell’utilizzo delle isole. Punterei più a queste azioni e non a eliminare un ausilio comunque prezioso per i cittadini”.