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Garantire l’effettiva tracciabilità dei suini nella filiera di riferimento, risolvere le anomalie riscontrate durante la procedura di registrazione dei capi suinicoli, che vengono movimentati in UE o da Paesi terzi, alla Banca dati informatizzata nazionale dell’anagrafe zootecnica (BDN): a questo è tesa l’interrogazione presentata dal deputato del MoVimento 5 Stelle Alberto Manca ai ministri della Salute e delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Roberto Speranza e Stefano Patuanelli, che dovranno rispondere in Commissione Agricoltura.
"Le criticità riscontrate sono un campanello di allarme che dobbiamo ascoltare per tutelare gli allevatori, i produttori e i consumatori - ha detto Manca -. Ho ricevuto diverse segnalazioni da parte di numerosi allevatori e altri addetti al settore i quali lamentavano il fatto che durante le festività, in particolare quelle natalizie, il prezzo del suinetto era crollato andando a delineare una situazione di difficoltà in aggiunta ad altre preesistenti determinate dalla pandemia. Approfondendo le criticità, mi sono reso conto degli ostacoli che si incontrano in seguito all’importazione di animali dall’estero, di cui non sempre viene certificata o tracciata la provenienza, questo determina gravi disagi economici a danno dei pastori".
"Attraverso questa interrogazione - spiega il deputato - chiediamo una implementazione del sistema della banca dati, per garantire la piena tracciabilità dei prodotti. Sono favorevole all’import dei prodotti esteri ma questi devono essere venduti nel pieno rispetto delle normative.”
"La BDN - continua il parlamentare M5S - consente agli operatori di settore e ai cittadini, di reperire informazioni aggiornate sulla consistenza della popolazione animale di interesse zootecnico, sulle sue caratteristiche e sulla sua distribuzione nel territorio, ma anche sulle aziende registrate e sugli animali domestici allevati o custoditi per la produzione di carne, latte, uova e altri prodotti, o destinati ad altri usi zootecnici. A seguito della Direttiva 2008/71/CE, l’Unione Europea ha introdotto l’identificazione e l’istituzione dell’anagrafe per i suini in tutti gli Stati membri dell’Unione. Recepita dall’ordinamento italiano con il DL 26 ottobre 2010, n.100, la Direttiva CE si riferisce a tutta la filiera che ruota attorno ai capi suinicoli vivi. Intorno alla tracciabilità dei capi provenienti dal settore suinicolo vi sono una serie di adempimenti a termine, questo si rende necessario affinché agli allevamenti e agli organi di controllo possano essere forniti gli strumenti atti a garantire che il capo sia identificato, qualsiasi sia la provenienza".
L’interrogazione presentata da Alberto Manca, componente della Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati, è volta anche "a comprendere quali siano le criticità riscontrate nel momento in cui le partite di suini provenienti dall’estero passino per i centri di raccolta o stalle di sosta in cui il ricovero dell’animale avviene per un massimo di 72 ore".
"E’ questo il momento in cui viene prodotta la documentazione, con il MOD 4, un codice Asl del centro di raccolta o stalla di sosta, che accompagnerà il capo fino al momento della macellazione. In questo modo, nella BDN non sarà possibile risalire al luogo di origine dell’animale macellato perché il codice farà riferimento al centro di raccolta o stalla di sosta, differente quindi dal luogo di origine. Le anomalie legate alla modalità di registrazione alla BDN si riscontrano soprattutto negli animali provenienti dall’estero, queste criticità si potrebbero risolvere qualora il sistema prevedesse l’inserimento dell’origine dell’animale in BDN con l’indicazione obbligatoria dello stato di nascita", conclude Alberto Manca.