Una nuova legge elettorale sarda per eliminare le storture di un sistema istituzionale e amministrativo che anche la vicenda Todde ha messo in luce. Da oggi forze politiche, associazioni e cittadini devono perciò impegnarsi ad elaborarla, prevedendo poi, a partire dai Comuni, strumenti di partecipazione attiva dei cittadini alle scelte di chi governa”.  È un appello a tutti i sardi quello che arriva dalla Rete Civica Costituente per Sassari, Generazione Italie e Glocal.

Lo scossone in Regione, con la decadenza dall’incarico della presidente Alessandra Todde sancita dal Collegio di garanzia elettorale, ha aperto “scenari allarmanti” e la Rete non si sottrae a un severo giudizio politico sull’accaduto. “Non ci troviamo di fronte a una leggerezza o a un errore involontario di poco conto, ma a un pasticcio, con possibili risvolti penali, derivato da gravi inadempienze da parte della Todde e dei partiti e dell’organizzazione che l’hanno supportata nella campagna elettorale. E ci troviamo davanti anche al pericoloso rischio di uno stop dell’attività di governo per chissà quanto tempo - afferma la Rete -. Al vuoto amministrativo e a una prolungata guerra tra fazioni politiche, che la Sardegna non potrebbe permettersi, si aggiunge la perplessità per le scelte e non scelte politiche finora fatte dall’attuale giunta regionale”. 

L’elenco, a questo proposito, è lungo. “Partiamo dai circa 22 milioni di euro, senza obbligo di rendicontazione, assegnati ai consiglieri di maggioranza e minoranza, per soddisfare le rispettive prospettive politiche in tutti i settori, dallo sport, alla cultura e via proseguendo - sottolinea la Rete Civica -. Poi vogliamo ricordare le nomine dei numerosi consulenti esterni pagati a peso d’oro? Per non parlare del fatto che, a sette mesi dall’insediamento, niente è cambiato nella disastrosa sanità sarda, nonostante l’impegno sbandierato in campagna elettorale a risolvere la crisi in cui continua a precipitare il settore. Infine, che dire della supponenza dimostrata dalla giunta regionale nei confronti dei 211mila firmatari della proposta di legge Pratobello? I rappresentanti dei movimenti non sono mai stati ricevuti dalla governatrice nonostante lo abbiano ripetutamente richiesto”.

La Rete esprime in ogni caso “la preoccupazione che, dopo l’esperienza catastrofica della giunta Solinas, nell’ipotesi di scioglimento del consiglio regionale e di nuove elezioni, il centrodestra possa ritornare al governo. Confidando perciò in una rapida soluzione della situazione che si è creata alla Regione, le associazioni della Rete mettono a disposizione il progetto di riforma della legge elettorale al quale stanno già lavorando da tempo e le proposte di partecipazione attiva e democrazia deliberativa per contrastare il degrado politico e riportare al centro dell’attenzione le attese dei cittadini”.