Da oggi la Sardegna ha una legge per il sostegno e la promozione della coltivazione della cannabis sativa. Il provvedimento, un testo bipartisan di 8 articoli che unifica una proposta del Psd'Az con una del M5s, è stato approvato all'unanimità dal Consiglio regionale con un obiettivo preciso: offrire un quadro normativo chiaro per un settore che nell'Isola, con circa 1.300 ettari coltivati, ha grandi potenzialità, molto limitate però dall'escalation di sequestri e dai dubbi interpretativi sulla legislazione nazionale in materia.

Tutti gli interventi riguarderanno esclusivamente la canapa sativa, prodotto che non rientra (per il suo bassissimo livello di Thc, uno dei principali principi attivi della cannabis) tra le sostanze stupefacenti o psicotrope. Tra le finalità elencate in legge, c'è la promozione della filiera agroindustriale e agroalimentare della canapa con specifico riferimento alla sua coltivazione e trasformazione nel territorio regionale e alla commercializzazione.

In Aula è passato anche un emendamento molto importante per la promozione della "coltivazione e trasformazione della cannabis sativa terapeutica a uso medico da parte di aziende pubbliche e private". Questo, nel rispetto della legge nazionale. Particolare valore verrà dato inoltre al ruolo strategico della canapa nella bonifica dei terreni inquinati, nel contrasto del dissesto idrogeologico, nella bioedilizia e nella bioenergia. La Regione promuove anche tutte le attività di ricerca funzionali all'utilizzo nel settore tessile, cosmetico e farmacologico.

Beneficiari dei contributi previsti sono aziende, cooperative e consorzi agricoli, oltre ad imprenditori singoli, scuole, università ed enti accreditati dalla Regione. Il testo unificato cerca poi di prevenire situazioni di conflitto tra i beneficiari e le forze dell'ordine. Come? La Regione acquisirà ogni anno i dati sui controlli: se risultassero sanzionati soggetti destinatari dei contributi previsti da questa legge, saranno attivate le procedure per la restituzione delle somme.

"Con questa legge - ha detto il relatore di maggioranza Piero Maieli (Psd'Az) - diciamo ciò che si può fare e che cosa è vietato, quale pianta si può coltivare: ricordo anche che la prima richiesta di chiarimenti è arrivata proprio dalle forze dell'ordine". Per Alessandro Solinas (M5S), "oggi diamo dignità al settore, riconosciamo il lavoro di tanti operatori e poniamo le basi per la crescita di una filiera che costituirà una rivoluzione per la nostra agricoltura".