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Il 15 Maggio l’assemblea del Senato della Repubblica ha approvato definitivamente il disegno di legge n.1249, comunemente noto come “Decreto Emergenza Agricoltura”.
“La conversione in legge di tale decreto è una vittoria per tutto il mondo agricolo”, ha sottolineato il consigliere regionale Dario Giagoni.
“Una vittoria – ha spiegato il capogruppo della Lega Salvini Sardegna - che gioverà alla nostra terra su più fronti. La Sardegna, infatti, viene direttamente coinvolta non solo per quanto concerne le norme a favore e tutela del comparto ovicaprino, ma anche per la possibilità di crescita che si da a un altro fondamentale comparto produttivo, quello del bovino da carne. Nello specifico grazie all’art. 4bis (movimentazione degli animali delle specie sensibili al virus della BT nel territorio nazionale) i bovini possono circolare in tutto il territorio nazionale senza dover essere vaccinati contro la BT, in quanto per quanto riguarda la specie bovina, l’intero territorio nazionale si considera come area omogenea non soggetta a restrizione. L’ultimo Dispositivo dirigenziale del Ministero della Salute relativo alla Blue Tongue pubblicato l’8 ottobre 2018, ha complicato la situazione della Sardegna dal punto di vista epidemiologico. Infatti, oltre ai sierotipi 1- 4 e 16 già presenti prima di questo provvedimento, ha introdotto per la prima volta il sierotipo 3. Ad oggi non è ancora stato prodotto nessun vaccino valido verso il sierotipo 3. La situazione era paradossale in quanto il Dispositivo dirigenziale Blue Tongue n. 0024983, obbligava gli allevatori delle province di CA, NU e OR (zone di restrizione per sierotipo 3) alla vaccinazione nei confronti del sierotipo 3(vaccino mai prodotto) o l’esame della PCR (28,08 € a capo a carico dell’allevatore) da eseguire nei 7 giorni precedenti la movimentazione verso la provincia di SS e su tutto il territorio nazionale. E’ evidente che non esistendo il vaccino contro il sierotipo 3, gli allevatori pur di movimentare i propri animali si siano trovati costretti ad effettuare gli esami della PCR al costo di 25,08 € a capo, costi chiaramente proibitivi per gli allevatori e tempi tecnici insostenibili”.
“Tutto questo – ha continuato Giagoni - stava precludendo la possibilità di movimentare il bestiame sia all’interno che all’esterno dell’isola comportando un’evidente lesione del diritto di impresa. Gli animali che non si possono movimentare infatti rimangono nelle aziende senza poter essere venduti e ciò causa una svalutazione del loro valore/pregio commerciale oltre ai sovraccosti per gli allevatori dovuto al loro mantenimento”.
“Dal 2018 fino ad oggi – ha precisato il consigliere regionale - gli allevatori di bovini hanno grandi difficoltà a reperire in commercio i vaccini BT contro i sierotipi 1- 4 (sierotipi virali presenti in Sardegna), pertanto anche volendo vaccinare i propri capi, gli allevatori non sono sempre nelle condizioni di poterlo fare. Viene pertanto preclusa la possibilità di movimentare il bestiame sia all’interno che all’esterno dell’Isola. Con l’entrata in vigore dell’articolo 4 bis di questo nuovo decreto gli allevatori saranno finalmente in condizione di poter movimentare i bovini in qualsiasi regione del territorio nazionale”.
“Non possiamo che ritenerci soddisfatti poiché durante l’incontro tenutosi a Roma il 14 marzo si erano messe in evidenza proprio queste criticità. Criticità messe in evidenza grazie all’instancabile collaborazione della coordinatrice di Calangianus, Daria Inzaina, che da anni cerca di portare alla ribalta la questione, chiedendo concretezza e risposte, all’ausilio dei nostri deputati sardi della Lega e all’impegno assolto dal sottosegretario Luca Coletto che insieme ai tecnici del Ministero hanno capito la necessità di porre rimedio a un problema divenuto ormai ventennale. Ora spetta alla Regione Sardegna – ha detto infine il capogruppo della Lega Dario Giagoni - raccogliere il testimone di tale importante provvedimento e avviare un percorso coscienzioso e condiviso che porti all’attuazione della legge sul territorio isolano. Certi che l’Assessore alla Sanità saprà intraprendere la strada giusta”.