Durante la discussione in Consiglio Regionale riguardo il Programma regionale di sviluppo (PRS) 2024-2029, che è stato approvato dalla Giunta il 22 gennaio, la presidente della Regione Alessandra Todde ha preso la parola per spiegare il provvedimento e rispondere alle osservazioni dei numerosi consiglieri che hanno parlato dopo il Relatore di maggioranza Alessandro Solinas e il Relatore di minoranza Giuseppe Talanas.

Il PRS 2024-2029 è un documento di 248 pagine – più quasi trecento di allegati con tabelle sugli “importi già programmati” e “ulteriori fabbisogni” e quelli sugli “indicatori” per monitorare l’attuazione del Programma - che individua dieci “Ambiti strategici” – Sanità e Salute; Politiche Sociali; Buon Lavoro; Conoscenza e Cultura; Governo del Territorio; Ambiente e Paesaggio; Mobilità e Trasporti; Transizione Energetica; Sviluppo Economico e Sociale; Nuovo Sistema Sardegna - sui quali la Giunta Regionale intende intervenire attraverso azioni strutturali e mirate:

“Lo scopo del Programma regionale di sviluppo è di convertire le linee programmatiche in azioni concrete con effetti che siano trasformazionali per tutto il territorio – ha esordito la presidente Todde -. Il metodo utilizzato è di rottura rispetto alle consuetudini passate, abbiamo ribaltato il consueto modo di pensare: prima sono stati individuati gli obiettivi, poi si è passati allo studio dei modi migliori per raggiungerli concretamente. Un cambiamento epocale rispetto al passato, quando il PRS veniva considerato un provvedimento ancillare, come ancillare è stato considerato ogni genere di programmazione regionale, coi risultati che sono sotto gli occhi di tutti”.

Ha poi risposto ad alcune delle critiche fatte dai consiglieri della minoranza sottolineando come priorità “il piano per i giovani per evitare che lascino la Sardegna” e “la nuova continuità territoriale dove per la prima volta useremo risorse anche statali e non solo regionali”, ha continuato Todde. “Il PRS sarà uno strumento dinamico che ogni anno verrà aggiornato per adattarlo alle mutevoli condizioni che caratterizzano i tempi in cui viviamo, prova ne sia il recente scossone dato all’economia dalla guerra dei dazi”.

Tornando sul “metodo”, la presidente Todde ha concluso sottolineato come “la grande novità del PRS è nel come controlleremo la programmazione con indicatori precisi con cui eviteremo di sprecare risorse come si faceva finora: non più una somma di investimenti su diverse programmazioni, ma una regia unitaria e un monitoraggio unitario della spesa”.