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Con l’audizione dell’assessore all’Urbanistica, la commissione Quarta ha iniziato questo pomeriggio a lavorare sulla perimetrazione delle aree idonee a installare impianti a fonti rinnovabili in Sardegna.
“Si tratta di dare attuazione al decreto del ministero dell’Ambiente del 21 giugno 2024”, ha spiegato l’esponente della Giunta al parlamentino presieduto dall’onorevole Li Gioi, “dobbiamo individuare le arre semplificate, ordinarie e quelle del tutto incompatibili per raggiungere il tetto dei 6,2 gigawatt richiesto alla Sardegna. Ora dobbiamo definire il metodo che ci permetterà di circostanziare la mappa”.
Dalle forze dell’opposizione sono giunte critiche alla legge 5/2024, la moratoria appena approvata dal Consiglio regionale. Per Sorgia (Lega) “servono garanzie contro la speculazione energetica, specie sull’off shore” mentre per Mula (Alleanza Sardegna) “siamo ancora in tempo per ricorrere contro il provvedimento che assegna alla Sardegna 6,2 gigaswatt”.
Sull’off shore l’assessore degli Enti locali e Urbanistica Francesco Spanedda ha riconosciuto, anche rivolto al capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, che “la questione è molto complessa, c’è un tavolo tecnico con il governo che ha però trattenuto per sé il diritto di decidere se installare impianti oltre le dodici miglia senza sentire il parere delle Regioni”. "Si parte dal territorio dell'Isola che ha una certa dose di complessità, per cui è importante capire che non basterà individuare categorie generiche di aree, bisogna anche capire esattamente come queste categorie si intersecano", ha detto Spanedda. Replicando all’on. Floris (FdI) l’esponente della Giunta Todde ha aggiunto: “Contiamo di avere una prima idea della mappa entro 90 giorni”.
Su questo Stefano Tunis (Sardegna al centro) ha suggerito alla Giunta “prima di autorizzare il consumo di suolo, di cielo o di mare di impiegare i tetti degli immobili pubblici della Sardegna per installare impianti fotovoltaici e soltanto dopo valutare come raggiungere il tetto imposto dal governo”.
Tunis e Maria Laura Orrù (Rossoverdi) hanno suggerito all’assessore “il massimo coinvolgimento dei Comuni” ma alla Regione spetta anche decidere “in che direzione debba andare la transizione energetica e quale sarà il fabbisogno futuro rispetto all’idea di sviluppo”. L’on. Orrù ha anche suggerito di “aprire questo tavolo ai portatori di interesse che non siedono in Consiglio ma devono comunque contribuire a questo percorso”.
L’assessore Spanedda ha replicato a Tunis: “Stiamo prendendo in considerazione l’ipotesi di usare i tetti degli immobili pubblici per lo scopo energetico”.
Soddisfatto il presidente Li Gioi: “Questa seduta è stata particolarmente utile, anche grazie al contributo dell’opposizione. Contiamo di sostenere il percorso di individuazione delle aree idonee coinvolgendo il sistema delle autonomie locali e i portatori di interesse”.