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Parte dal Consiglio comunale di Macomer la proposta ad Anci e ai Comuni della Sardegna per sostenere le attività produttive sarde. Obiettivo: chiedere al Governo Conte di modificare le norme che impediscono ai Comuni di utilizzare una parte dei fondi comunali vincolati e che potrebbero essere impiegati a sostegno delle attività produttive locali.
«La recente emergenza pandemica sta mettendo a dura prova il nostro tessuto economico e produttivo. Il cuore pulsante del nostro sistema economico è costituito da micro e piccole realtà, spesso a conduzione familiare, e una crisi del mondo produttivo genera enormi squilibri economici, finanziari e sociali a carico dell’intera comunità», queste le parole di Gianfranco Congiu (Partito dei Sardi).
“Se lo Stato – aggiunge – mantenesse invariata la percentuale di accantonamento del cd. Fondo Crediti di Dubbia esigibilità rispetto al 2018/2019 si consentirebbe a tutti i Comuni di “liberare” risorse importanti per aiutare e sostenere quella ripresa produttiva che non potrà prescindere da un adeguato sostegno finanziario».
“Se tutto questo – sottolinea – ha una sua logica in un periodo di amministrazione ordinaria, ritengo che detti vincoli, in un periodo emergenziale connotato da straordinarietà e assoluta gravità, possano essere allentati”
“È una battaglia – a suo modo di vedere – di buon senso perché senza un adeguato sostegno finanziario sarà difficile ripartire: penso alle nostre micro e piccole realtà agropastorali, le piccole realtà trasformatrici, al circuito dei negozi di vicinato e quello delle produzioni tipiche, alla filiera della panificazione, della ristorazione, attività tutte che riversano i proventi interamente nel ciclo produttivo senza alcuna possibilità di accantonare risorse che consentano, sia di sopperire al calo di fatturato registrato durante la serrata, che a garantire un ripresa produttiva”.