Ieri, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini, ha esaminato nove leggi delle Regioni e delle Province autonome e ha deliberato di impugnare la legge della Regione Sardegna n. 7 del 12/04/2021, “Riforma dell’assetto territoriale della Regione. Modifiche alla legge regionale n. 2 del 2016, alla legge regionale n. 9 del 2006 in materia di demanio marittimo e disposizioni urgenti in materia di svolgimento delle elezioni comunali”, in quanto talune disposizioni eccedono dalle competenze statutarie della Regione Sardegna, in violazione dell'articolo 43 dello Statuto speciale approvato con legge costituzionale.

La legge voluta dalla giunta del governatore Christian Solinas avrebbe portato l'Isola, con circa 1,6 milioni di abitanti, ad avere lo stesso numero di province del Lazio, che però conta circa il quadruplo di abitanti.

“Confusi e inadeguati. La Giunta regionale è sempre più in declino”, ha commentato la deputata del Movimento 5 stelle Paola Deiana.  “A preoccuparmi non è certo il loro fallimento – ha sottolineato la parlamentare algherese - quanto l’impegno politico messo in campo finora per risolvere i veri problemi della collettività”. “E’ di solo un mese fa la bocciatura da parte della Corte Costituzionale su una delle leggi regionali sarde impugnate dal Governo, ovvero la legge sulla posidonia spiaggiata, approvata nel febbraio 2020 dal Consiglio regionale e su cui il Consiglio dei ministri ha presentato ricorso”, ha ricordato Deiana.

“È chiaro – ha continua la deputata M5S - che l’obiettivo di questa Giunta di centrodestra sia quello di fare mera propaganda, oltre che, evidentemente, quello di conquistare il record per leggi impugnate e, considerati i testi bocciati in soli due anni e mezzo di governo, Solinas e company sono sulla buona strada”.

Per il presidente della commissione Giustizia alla Camera, Mario Perantoni (M5S) “la decisione del Governo mostra ancora una volta tutta l’incapacità politica e l’indecente inadeguatezza della maggioranza sardo-leghista. Ancora una volta, la giunta Solinas ignora i confini delle proprie competenze: voleva aumentare le province da 5 a 8, senza però il preventivo ricorso alla consultazione popolare statutariamente prevista”.

“L’ennesima immotivata moltiplicazione di poltrone inutilmente dispendiosa – ha affermato il deputato -, un’articolazione assolutamente ingiustificata e palesemente spropositata. Ormai, dopo quelle sui piani paesaggistici, quelle in materia ambientale e sulla caccia, si è perso il conto delle leggi regionali impugnate: un record imbarazzante (a memoria senza precedenti). E' lo specchio di una giunta, lontana anni luce dai propri cittadini, che non risparmia l’ennesima brutta figura ai sardi, mortificando la dignità anche istituzionale della nostra Regione".

La decisione del Governo sarà il primo punto all’ordine del giorno della seduta della commissione Autonomia e Riforme, presieduta da Pierluigi Saiu (Lega), che mercoledì, 16 giugno, alle 10:30, sentirà in audizione l’assessore regionale degli Enti locali, Quirico Sanna.

“Attendo di leggere cosa ci sarà scritto nel ricorso, per conoscere le argomentazioni nel dettaglio”, ha affermato il presidente Saiu. “Dalle notizie di stampa, tuttavia, le ragioni dell’impugnazione sembra che attengano più che a problemi tecnici a questioni di natura politica. Sembra che venga messa in discussione la competenza della Regione nell’organizzazione del sistema delle autonomie locali e questo, ovviamente, non è accettabile. Si tratta, infatti, - ha continuato Saiu - di una nostra prerogativa e non può essere cancellata. Trovo che siano pericolose le valutazioni che misurano l’esercizio della nostra autonomia rispetto alla popolazione. Se valesse infatti il principio che tutto deve essere rapportato al numero di abitanti, allora ad essere messi in discussione sarebbero anche i servizi essenziali, la nostra autonomia e perfino il fatto di aver diritto ad essere una regione. Per capire la pericolosità di questo ragionamento basterebbe pensare appunto ai servizi essenziali. Qualcuno infatti potrebbe dire, per esempio, che più di 30 ospedali sono troppi per 1.600.000 abitanti”.

Il presidente della Commissione Saiu ha poi aggiunto: “Considerare poi il numero di leggi impugnate una misura della qualità legislativa è un altro grave errore. Se vogliamo essere sicuri che le leggi del Consiglio regionale non vengano impugnate non abbiamo che due strade: non farne per niente oppure limitarci a ricopiare le leggi statali. Così, forse, eviteremo il conflitto con il Governo, rinunciando però alla nostra autonomia. Il tema che si ripropone anche oggi, – ha concluso Saiu - rispetto all’impugnazione della legge del Consiglio regionale sul riordino del sistema delle autonomie locali, è proprio questo: il rapporto tra autonomia speciale e governi centrali. E la nostra specialità va difesa”.