“Solinas gioca a dividere la Sardegna in fazioni”. Il sindaco di Porto Torres, Massimo Mulas, definisce “una follia” la scelta del presidente della Regione di appoggiare la richiesta del primo cittadino di Olbia, Settimo Nizzi, di smembrare l’autorità portuale regionale creandone una del nord Sardegna. Un disappunto espresso da Mulas già nei giorni scorsi sui social, per quelle che ha definito “battaglie di cortile”, sostenendo che la Sardegna meriti una pianificazione ben diversa. “Non si tratta di ragionare per tenere ben unito il nord Sardegna – spiega a Sardegna Live -, qui si tratta di tenere unita l’intera Isola”.

DISAPPUNTO. “Si è fatto tanto per riuscire ad avere un’unica autorità portuale. Noi – precisa – vogliamo collaborare con tutti i porti sardi, compreso quello di Olbia. Se quest’ultimo dovesse avere difficoltà di carattere logistico o economico, che rispetto al porto di Porto Torres non ha, saremmo disponibili a sostenerne le rimostranze in un contesto regionale. Con loro – ricorda il sindaco turritano – ci siamo già stati, e addirittura si scordarono di includerci nel nome, che era Autorità portuale di Olbia-Golfo Aranci. Il loro è certamente un porto fondamentale per la Sardegna, perché è il primo che abbiamo soprattutto per i passeggeri. Noi per primi siamo interessati a tutelarli, tuttavia vorremmo che ciò avvenisse anche per il nostro scalo”.

Il disappunto, spiega Mulas, è alimentato dalla “miopia nei confronti del nord-ovest Sardegna e dal punto di vista della programmazione”. È proprio su quest’ultima che il primo cittadino si sofferma: “La programmazione – ribadisce – è una cosa che deve andare ben oltre i cortili e deve cercare invece di tener conto di esigenze regionali. Bisogna tenerla unita nei porti, negli aeroporti e nelle infrastrutture ferroviarie e stradali, così pianifica una Regione che vuole entrare a pieno titolo nel nuovo millennio. Suddividere il sistema portuale in due autorità significa rimettere in gioco anche tutte le risorse, perché potenzialmente il Comune di Porto Torres deve andare a condividerle e ripianificarle – dopo che sono serviti anni per ottenerle – in un contesto completamente diverso, all’interno del quale ci sono tre porti della Gallura e uno del Sassarese”.

MESSI DA PARTE. Per queste ragioni, il sindaco non ha dubbi: “Ci sono tutti i presupposti perché Porto Torres non possa accettare in questa fase un ragionamento che non fa bene né alla Sardegna, né al nostro Comune, ma principalmente non giova al sistema portuale e dei trasporti sardo”. In un clima tutt’altro che disteso è forse venuta meno la comunicazione fra le parti: “Quando ha organizzato l'incontro Nizzi mi ha chiamato soltanto il giorno prima. Io ho espresso la mia contrarietà e lui mi ha detto che a quel punto sarebbe stato forse meglio che non andassi, e così è stato. Ma questo – constata Mulas – è davvero il paradosso dei paradossi: con una mano sventola numeri da primo della classe e con l’altra lamenta penalizzazioni, ma rispetto a chi? Qua gli unici a uscirne perdenti sono tutti gli altri porti. Forse di penalizzante trova il fatto che non possa decidere da solo, ma si tratta di voler bilanciare le situazioni e i poteri, per questo è stata creata un’autorità di sistema unica”.

Mulas ricorda inoltre che, “fino agli inizi dell’Autorità portuale di Olbia-Golfo Aranci, quello che sviluppava numeri maggiori era proprio il porto di Porto Torres”. “Numeri che – sottolinea – abbiamo perso, guarda caso, proprio quando siamo entrati all’interno di quel sistema. Siamo stati un po’ messi da parte, ma pensavamo che fosse corretto che anche i porti galluresi rilanciassero le attività. Tuttavia, questo non può fare sì che, in un momento di forza di Olbia, ci si dimentichi del resto della Sardegna. Noi – assicura – siamo disponibilissimi a dare tutte le sponde che servono a Nizzi per fare fronte comune laddove si sentisse davvero defraudato di qualcosa dal punto di vista amministrativo, però non possiamo permetterci di dimenticare di quelle che sono le necessità del nord-ovest Sardegna”.

RAPPORTI E COMUNICAZIONE. L’amministratore di Porto Torres si dice aperto al dialogo: “Da parte nostra non è mai venuto meno, tant’è che sul disappunto ho messo tutto per iscritto, contattando sia il ministro che il presidente Solinas, motivando la contrarietà in maniera a mio avviso circostanziale. Noto meno invece, come insinuato da qualcuno, motivazioni di stampo elettorale o di vicinanza politica: io sono stato eletto in una lista civica e non sono iscritto a nessun partito. Mi fa inoltre sorridere Nizzi vestito da agnello, lui che ha sempre avuto piacere a fare il lupo. Vorrei solo capire quali siano le reali motivazioni di questa operazione, cosa ha portato Solinas a non tenere neanche conto della mia opinione? Se volesse discuterne noi siamo ancora aperti al confronto, qui lo aspettiamo per tante situazioni, che riguardano tutto il territorio. Ricordo infatti che a Porto Torres sorge un parco nazionale che è bloccato, così come ci troviamo bloccati dal punto di vista produttivo rispetto alle tematiche industriali”.

E si domanda in conclusione: “Come mai di fronte alle esigenze di altri si prende posizione immediata mentre da questo versante si è sempre restii? Tutto ciò inizia un po’ a infastidirmi. Io non gioco partite singole, gioco a favore del territorio e di una politica che deve vedere la Regione Sardegna unita quando si tratta di temi così importanti. Il porto è un bene inalienabile dello Stato, non è di proprietà del nostro Comune: andrebbe pianificato in maniera diversa poiché è nell’interesse di tutti. La penalizzazione, a mio avviso, avviene se non si mantiene lo status quo, ovvero l’Authority unica. In quel caso Comune di Porto Torres e nord-ovest Sardegna verranno fortemente penalizzati, poiché verrebbero messe a rischio delle conquiste, almeno dal punto di vista delle poste finanziarie, a discapito delle infrastrutture di cui questo porto necessita e che aspettiamo da vent’anni”.