La pietas umana che si deve nei confronti di Berlusconi l’abbiamo espressa tutti in queste ore, ed è ovvia, logica e giusta. Dopo di che, se passiamo ad una valutazione più politica e pensiamo in quali altre circostanze in passato il lutto nazionale è stato decretato nei confronti di grandi personaggi della Repubblica, allora verifichiamo che questo è accaduto nel caso di ex presidenti del Consiglio solo in due circostanze, una per Giovanni Leone e l’altra per Carlo Azeglio Ciampi, che erano stati anche presidenti della Repubblica ”.

Sono le parole di Massimo Giannini, direttore de La Stampa, ospite nella puntata del 13 giugno de, “DiMartedì”, e intervistato da Giovanni Floris, conduttore del talk show serale di La7.

In questa occasione io dico che i funerali di Stato ci stanno, Berlusconi è  stato un protagonista della politica italiana ed ha ricoperto per tre volte il ruolo di premier, ma il lutto nazionale mi sembra francamente un’esagerazione – ha affermato il giornalista - Non si può dimenticare che dal punto di vista politico è stato un personaggio importante, ma è stato forse il più controverso degli ultimi trent'anni. È un personaggio che divide politicamente il Paese. Il lutto nazionale mi sembra assolutamente improprio, non è stato decretato per l’assassinio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Un po' di misura ecco”.