Dopo le tappe di ieri al mercato Sant'Elia di Cagliari, a Carbonia e a Nuoro, il tour del candidato premier del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, è continuato questa mattina a Sassari, incontro preceduto da una piccola sosta a Orgosolo. Alle 12, il pentastellato è arrivato nella sala congressi del cinema Moderno accolto da una platea di circa 400 persone.

Tanti i temi affrontati. Tra questi, Di Maio ha parlato degli altri candidati alle elezioni del 4 marzo. “I paladini della corruzione, del voto di scambio, dei rapporti con le organizzazioni criminali, degli appalti truccati, non solo vengono candidati, ma anche nelle posizioni di favore”. Di Maio ha dunque letto i nomi di alcuni candidati del Pd e centro destra “impresentabili”. “Ugo Cappellacci, mi pare che lo conoscete? E’ capolista in Sardegna e ha una condanna per abuso d’ufficio perché coinvolto nell’inchiesta della cosiddetta P3, roba di logge, condannato in secondo grado a restituire alla Regione Sardegna circa 220 mila euro, condannato a due anni e mezzo di reclusione per il crack milionario della Sept Italia, società fallita nel 2010”.

IL VIDEO (minuto 17:24)

Da ieri l'ex presidente della Regione Ugo Cappellacci sta rispondono alle “bufale di Di Maio smentite dai numeri”. Nulla, ancora, in merito a quanto sopra citato  e pubblicato sul blog del Movimento.

Piuttosto, il coordinatore regionale di Forza Italia replica alle accuse dell’esponente del Movimento Cinque Stelle sul fenomeno immigrazione, rivolte al Governo Berlusconi. “Nel 2010 – ricorda l’esponente azzurro- arrivarono circa 4000 clandestini, negli ultimi tre anni invece sono sbarcati oltre 600 mila. Proprio il fenomeno dell’immigrazione è il simbolo dell’ambiguità politica dei penta-stellati: a Dicembre del 2016 il Comune di Roma, amministrato da Raggi, ha pubblicato un bando per accoglierne altri 3000, con una spesa di oltre 84 milioni di euro. Sei mesi dopo, probabilmente illuminata dalle elezioni, il sindaco di Roma ha compiuto l’ennesima giravolta e ha scritto al prefetto per dire che sono troppi. Peraltro nelle casse del Comune di Roma tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017 sono stati versati 2 milioni e 340 mila euro. Nell’autunno del 2016, sempre il Governo aveva dato a Roma un contributo straordinario di mezzo milione di euro. Questi sono i conti e questa è la realtà dove amministrano loro: al netto delle continue giravolte – evidenzia Cappellacci-, sull’immigrazione il PD e il Movimento cinque-stelle sono in perfetta sintonia e collaborazione. Di Maio ancora una volta tenta di riscrivere la realtà, ma le sue bufale si schiantano davanti ai fatti. Loro vogliono perpetuare un’accoglienza indiscriminata, che ha sempre meno i connotati dell’operazione umanitaria e sempre più quelli del business.  Bisogna invece sottoscrivere accordi con i governi dei Paesi nord africani per impedire la partenza dei barconi, prevedere rimpatri immediati per coloro i quali non hanno diritto di stare nel nostro Paese e aiutare a casa loro gli stranieri che hanno bisogno”.

Il forzista affronta anche un’altra questione: “Di Maio dice che solo loro sono credibili perché hanno tagliato e auto blu? Noi lo abbiamo già fatto, ma non solo a parole”. Cappellacci pubblica sulla sua pagina di Facebook la delibera del 2011 di riduzione del suo stipendio da presidente e i documenti relativi alla restituzione dell’auto blu. “Abbiamo tagliato il numero complessivo delle auto di servizio regionale, abbiamo dimezzato le consulenze, tagliato i compensi dei consiglieri e cancellato i fondi dei gruppi e i vitalizi. Non abbiamo certo aspettato che arrivassero loro con le loro prediche scalcinate. Nella sua interminabile serie di bufale – prosegue l’esponente azzurro- Di Maio tenta di intestarsi meriti non suoi. L’unico micro-credito – evidenzia Cappellacci- è quello realizzato dalla mia giunta di centro-destra: 65 milioni di euro, 3 bandi, 3200 imprese sostenute. Attendo con ansia – ha concluso Cappellacci- di potermi confrontare su questi e altri temi con il candidato del Movimento Cinque Stelle”.