"Vanno rivisti, in concertazione con l’area vasta, i confini comunali. Le sembra normale che Sassari abbia 500 metri della spiaggia di Platamona? Dobbiamo arrivare almeno al terzo pettine". Queste dichiarazioni rilasciate a La Nuova Sardegna dal candidato sindaco del centrodestra a Sassari, Gavino Mariotti, hanno destato polemiche accendendo il dibattito.

Sulla vicenda è intervenuto anche Mariano Brianda, leader della Costituente per Sassari, che in una nota dichiara: "Cominciamo davvero bene. Il programma di Mariotti per Platamona è annettersi un pezzo del litorale di Sorso con buona pace dei sorsesi che non si capisce per quale ragione dovrebbero privarsi del loro territorio. Ma davvero l'annessione è la soluzione?".

"Ma poi - si legge ancora nella nota -,  una volta acquisito che cosa ne dovremmo fare di quel pezzo in più di litorale? Estendere anche lì il degrado che oggi caratterizza il tratto sassarese di Platamona grazie alla totale incuria quinquennale dell'epoca fintocivica di Campus e di cui ha taciuto Peru? Mariotti,  novello imperatore del litorale,  non viene minimamente sfiorato dall'idea che i territori,  le municipalità e le appartenenze geografiche devono essere rispettate e che a tutti i Comuni della fascia metropolitana deve essere riconosciuta pari dignità". 

"Non annessione ma dialogo, visione comune,  obiettivi comuni,  co-progettazione: questo il passo da tenere con i nostri vicini e Sassari deve avere la capacità di coinvolgimento di tutti per allargare non il territorio fisico del Comune ma per trainare tutto il territorio verso un traguardo di attrattività globale e complessivo. Esattamente quello che non è stato capace di fare Campus e di cui non vi è traccia nelle intenzioni di Mariotti".

"Uno scivolone - spiega ancora la Costituente per Sassari - del capo della destra estrema che è pure rettore, che oltre ad un approccio per così dire dilettantistico che fa sorridere,  evidenzia un più preoccupante metodo di soluzione dei problemi che anziché passare per la formazione del consenso per la gestione della cosa pubblica, salta il coinvolgimento dei cittadini e impone scelte personali e soggettive assolutamente estemporanee e impraticabili oltre che pericolose".

"Noi alla Costituente per Sassari pratichiamo già un modello di elaborazione delle soluzioni pubbliche che ha il suo perno nella democrazia partecipata che si basa sul coinvolgimento delle persone e fa capo al concetto costituzionale della Politica come servizio ai cittadini per ottenere la loro felicità.  Controllate nel nostro programma quante proposte  abbiamo elaborato in questi ultimi due anni di attività insieme alla società civile a cui oggi vorremmo finalmente dare voce".