Roma, 28 mag. (Adnkronos) - Era irresistibile la tentazione di dare consigli tattici ai suoi allenatori. Ma l'interferenza di Silvio Berlusconi, presidente e proprietario del Milan finiva lì. Non ha mai imposto un giocatore, né dettato la formazione che doveva andare in campo. "Questa storia che Silvio faceva lui la formazione è totalmente inventata, non ha mai imposto nulla", ha assicurato Adriano Galliani, una vita al fianco del Cavaliere, ben 43 anni, di cui la maggior parte in rossonero come amministrato delegato del club e fido consigliere, specializzato nello scouting-acquisto di campioni last-minute. Ospite d’eccezione, ieri sera all’Auditorium di Merate, insieme a Letizia Moratti (candidata di Fi alle europee nel Nord-Ovest) della Fondazione 'Costruiamo il futuro' presieduta dal leader di 'Noi Moderati' Maurizio Lupi, Galliani, ha parlato del Milan degli anni d’oro in occasione della presentazione del libro su Berlusconi 'Una battuta, presidente', scritto dai giornalisti parlamentari Vittorio Amato e Giovanni Lamberti (Marlin editore).

"La voce che il nostro presidente imponeva questo o quel giocatore è una balla messa in giro dai comunisti…", ha scherzato l'attuale ad del 'Monza calcio, soprannominato il 'Condor', per la capacità di mettere a segno colpi di mercato in zona Cesarini. Ad ascoltarlo in video collegamento dalla Sardegna mister Fabio Capello che ha annuito e confermato: "Berlusconi non si è mai permesso di far fare per forza quel che voleva lui, non ha mai imposto nessuno schema o giocatore… ". (segue)

le discussioni su Savicevic, Cav difendeva montenegrino 'Perchè resta sempre in panchina?'

Capello ha raccontato che Berlusconi non si permetteva di sostituirsi all’allenatore ma si faceva sentire, eccome, quando gli piaceva un giocatore e non lo vedeva in campo. Eclatante il caso del fuoriclasse montenegrino Dejan Savicevic. "Abbiamo discusso su Savicevic, suo pupillo -ha ricordato Capello-. Berlusconi mi ha chiesto tante volte di farlo giocare di più. Mi diceva: 'Fabio, ma perché spesso lo sostituisci o lo lasci in panchina ?' . E io gli rispondevo: 'Perché non corre, presidente …'. Alla fine trovammo un compromesso. Berlusconi decise di parlare con Savicevic e noi facemmo una riunione con tutti i giocatori dove chiedemmo a Dejan di impegnarsi maggiormente per la squadra. E da allora Savicevic diventò il Savicevic che tutti avete conosciuto e noi volevamo…".

"Se ho fatto l'allenatore -ha confidato Capello- lo devo solo a Berlusconi. Mi fece fare dei corsi con un mental coach, corsi di psicologia e di inglese… E’ stato un presidente vincente, riusciva a realizzare sogni e obiettivi e Galliani un grande dirigente". Chi era il mister più amato del Cav? "Per Berlusconi venivano prima tre allenatori: Sacchi, Capello e Ancelotti", ha giurato Galliani.