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Ieri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto di scioglimento delle Camere e sempre nella giornata di giovedì 21 luglio il Consiglio dei Ministri ha deliberato, su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro dell’interno Luciana Lamorgese, di proporre al Capo dello Stato la convocazione dei comizi elettorali per domenica 25 settembre 2022.
Considerata la decisione di fissare le elezioni in questa data, nonostante lo scioglimento delle Camere anticipato, deputati e senatori di questa legislatura non perderanno il diritto alla pensione pro quota.
Infatti, le norme che regolano i cosiddetti vitalizi, una forma pensionistica che scatta al 65esimo anno di età, prevede che si maturi il diritto della quota per i cinque anni della legislatura, quando questa è arrivata a 4 anni, sei mesi e un giorno. E per questa legislatura la fatidica data per assicurarsi il vitalizio è il prossimo 24 settembre.
L’articolo 61, secondo comma, della Costituzione stabilisce che "finché non siano riunite le nuove Camere sono prorogati i poteri delle precedenti", tanto è vero che queste esaminano eventuali decreti urgenti emanati nel frattempo o altri atti necessari del governo, come decreti legislativi di attuazione delle deleghe. Le prossime elezioni si svolgeranno il 25 settembre e le nuove camere si insedieranno il 15 ottobre, come prevede sempre la nostra Carta: 21 giorni dopo la fatidica data "salva pensioni".