“Grazie ad un mio ordine del giorno al Decreto Energia dal 2023 il Canone Rai non sarà più nella bolletta elettrica”. È quanto prevede un ordine del giorno presentato da Maria Laura Paxia (gruppo Misto) al decreto energia approvato ieri alla Camera con 323 sì. È stato accettato dal Governo - rappresentato in Aula da Vannia Gava, Sottosegretaria per la Transizione ecologica, senza essere posto ai voti prevedendo di "adottare misure normative dirette a scorporare dal 2023 il canone Rai". La deputata del gruppo Misto nel corso del suo intervento ha sottolineato che così si dà "seguito all'impegno che l'Italia aveva con l'Unione europea di scorporare il canone Rai" in quanto "onere improprio".

Il canone Rai era stato inserito come voce nelle utenze elettriche nel 2016 dal governo Renzi.

“Pagare meno, pagare tutti: si può fare. Noi lo abbiamo fatto. Il canone Rai costava 113 euro. Ma molti facevano i furbi – scriveva Matteo Renzi il 10 maggio 2017 -. Il Governo dei mille giorni ha messo una regola semplice: ha costretto tutti a pagare. Ma abbiamo abbassato il costo da 113 euro a 100 euro e adesso 90 euro. Più del 20% di riduzione. Oggi sono arrivati i dati ufficiali: prima pagavano 16 milioni di persone, adesso pagano 22 milioni di persone. Non è fantastico? Se paghiamo tutti, paghiamo meno. C’è chi vive di chiacchiere e chi passo dopo passo prova a cambiare: questa è in fondo la differenza tra populisti e politici”.

Per la decisione del Governo di scorporare il canone Rai alla bolletta della luce, l’USIGRai, Unione Sindacale Giornalisti Rai, esprime “forte preoccupazione”.

“Il canone italiano è il più basso in Europa. Così come il numero di giornalisti in organico, in proporzione alle ore di trasmissioni autoprodotte. Il rischio – rilevano – è quello di una nuova corsa all'evasione. E, se così fosse, ad essere in pericolo sarà il servizio pubblico”.