Cautela ed attesa. È quanto traspare dalle parole di Giuseppe Meloni, vicepresidente della Giunta regionale sarda e assessore al Bilancio, in questa fase delicatissima della presidenza di Alessandra Todde.

La governatrice del Campo largo, nella giornata di ieri, 3 gennaio, è stata dichiarata decaduta da consigliera regionale, e di conseguenza anche dalla carica di presidente sarda, dal collegio di garanzia elettorale della Regione. Un atto non definitivo, contro cui Todde ha annunciato ricorso. Un provvedimento che nasce da presunti mancati chiarimenti sulle spese elettorali della presidente nell'ambito delle elezioni regionali che la portarono a Villa Devoto, nel marzo 2024, dopo aver sconfitto lo sfidante del centrodestra Paolo Truzzu.

MELONI: «PARLERÒ DOPO AVER LETTO LE CARTE»

Mentre maggioranza e opposizione si danno battaglia a suon di post sui social e accuse reciproche, il numero due in Regione, Giuseppe Meloni, raggiunto telefonicamente da Sardegna Live, preferisce non rilasciare dichiarazioni. «Non ho niente da dire, rilasceremo dichiarazioni tutti insieme, vedremo come procedere», dichiara Meloni, che è anche il presidente del Pd Sardegna.

Alla domanda se la misura assunta dal collegio di garanzia sia sproporzionata rispetto alle contestazioni mosse a Todde, risponde: «Non ho nulla da dichiarare. Faccio l'avvocato di professione e non avendo ancora visto le carte non posso esprimermi».

PAROLA AL CONSIGLIO

La palla passa ora in mano al Consiglio regionale, che dovrà fissare la data in cui votare per approvare o meno la decadenza di Todde. Sebbene il centrodestra chieda a gran voce che si convochino nuove elezioni, la governatrice può contare sul supporto di M5s e Pd in primis, per cui pare improbabile che la maggioranza dell'aula accolga la misura del collegio di garanzia elettorale.