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“La Carbosulcis può qualificare la sua azione da protagonista nella gestione delle attività legate ai processi di ‘economia circolare’, un sistema economico pianificato per riutilizzare materiali e risorse in successivi cicli produttivi, riducendo al massimo gli sprechi, in linea con le politiche di ‘green new deal’ che interesseranno prossimamente la Sardegna e che la Regione intende portare avanti”.
Lo ha rimarcato l’Assessora regionale dell’Industria, Anita Pili, annunciando la prosecuzione del percorso per la definizione del progetto di riconversione industriale della Carbosulcis (partecipata al 100 per cento dalla Regione), attualmente nella fase di chiusura concordata con la Commissione europea.
“Stiamo dando – così la Pili – un impulso concreto alla nostra idea di sviluppo e pianificazione intelligente delle risorse. Nei giorni scorsi abbiamo avuto un primo incontro tecnico nel quale l’azienda, i sindacati e i funzionari dell’Assessorato hanno iniziato a discutere e valutare il progetto presentato dall’amministratore della società. Un’ipotesi che sembra essere pienamente compatibile e può affiancare e supportare il progetto Aria, che prevede la realizzazione a Nuraxi Figus di un hub energetico di proprietà regionale, unico in Italia per la produzione da fonti rinnovabili e lo stoccaggio in sottosuolo, un sistema per la valorizzazione di fertilizzanti dagli scarti di lavorazione del carbone e compost prodotto da Tecnocasic, e una coltivazione di spirulina a fini farmaceutici e alimentari”.
“Il passo successivo – spiega l’esponente della Giunta Solinas –, a seguito dell’esame delle proposte, sarà il confronto con le forze politiche di maggioranza, e infine, con la Giunta regionale, attraverso il quale valuteremo la bontà del progetto finale, dando eventualmente mandato alla governance della società per la scrittura di un piano industriale da proporre alle rappresentanze sociali”, puntualizza l’esponente della Giunta Solinas.
Il 20 febbraio l’amministratore di Carbosulcis, Francesco Lippi, presenterà i dati relativi alle possibili ricadute occupazionali, alle professionalità richieste e a una ipotesi di piano economico che renda sostenibile il progetto.