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“I reparti ospedalieri sono in affanno per la mancanza di operatori socio sanitari ma Regione e Ats temporeggiano. I vertici della Sanità pubblica sarda procedano all’assunzione immediata di nuovi oss e alle stabilizzazioni dei precari. Trovino il modo, attraverso le procedure di mobilità, di avvicinare gli oss del nuorese e dell’Ogliastra, che lavorano nei presidi ospedalieri della Sardegna, alle loro case”.
Così la deputata M5S Mara Lapia che, ieri sera, ha riportato ancora una volta l’attenzione dell’aula di Montecitorio su quanto sta accadendo in Sardegna.
“A causa della mancanza di personale sanitario (medici, infermieri e oss) – ha detto la parlamentare nel suo intervento -, non vengono garantiti i livelli essenziali di assistenza sanitaria all’ospedale San Francesco di Nuoro e negli altri presidi del territorio. A rischio è anche l’assistenza nell’urgenza. L’Ats, in colpevole ritardo, non sta facendo nulla per porre rimedio”.
Al centro dell’intervento la vicenda riguardante diversi lavoratori che risiedono nella provincia. “Voglio riportare l’attenzione - ha sottolineato Lapia -, sulla situazione in cui si trova un gruppo di oss del Nuorese e dell’Ogliastra che, pur provenendo dalle graduatorie 2013 delle ex Asl di Nuoro e Olbia e dalla graduatoria 2017 di Oristano, attualmente lavorano negli ospedali del cagliaritano. Alcuni di questi lavoratori sono stati immessi in ruolo lo scorso anno e, tra mille difficoltà, hanno accettato di trasferirsi. Altri attendono ancora la stabilizzazione e hanno preso servizio in realtà distanti dalle loro case e dalle loro famiglie”.
“Ora, però - ha continuano la deputata in aula -, hanno appreso con amarezza che le Assl di appartenenza, pur essendo in grave difficoltà per la mancanza di oss, non hanno attinto a quelle graduatorie. Di recente, inoltre, l’azienda ospedaliera Brotzu ha indetto una selezione per reperire varie figure, tra cui proprio gli oss, che potrebbero arrivare dalla graduatoria Ats dove figura personale residente nel nuorese. Non solo: ultimamente c’è stato un ricorso alle agenzie interinali con un maggiore esborso di denaro pubblico”.
A questa situazione, secondo la parlamentare, si potrebbe rimediare velocemente “utilizzando quel buon senso che sembra mancare nell’inefficace gestione della Sanità sarda: con l’assunzione immediata di nuovi oss, la stabilizzazione di quelli che ancora non sono stabilizzati e l’avvicinamento degli oss del nuorese e dell’Ogliastra nei presidi sanitari delle zone di residenza”.