È stato proprio il Partito dei Sardi, tramite il suo portavoce, Gianfranco Congiu, a lanciare l’allarme sul caro traghetti, a partire dall’1 gennaio, da e per la Sardegna. Una denuncia che, a distanza di qualche giorno, era stata ripresa da alcuni partiti della maggioranza consiliare, tra cui la Lega e il Psd’Az che hanno chiesto la convocazione straordinaria del Consiglio regionale.

“Fin qui tutto bene. Ciò che va meno bene è che l'intervento parrebbe finalizzato ad ottenere un "rinvio dell'entrata in vigore della norma da parte della Unione Europea”, ha dichiarato Congiu.

“Pensare che un sistema normativo così complesso, le cui ricadute riguarderanno tutto il trasporto navale mondiale, – rimarca il portavoce – possa essere soggetto a differimento da parte della Unione Europea, appare irrealizzabile. E allora, affinché l'iniziativa promossa dal Consiglio regionale non abbia lo stesso effetto di un pannicello caldo su un malato terminale, gli obiettivi devono essere chiari e non velleitari”.

A suo modo di vedere “Per prima cosa è necessario che la massima istituzione rappresentativa del Popolo sardo avanzi una decisa richiesta di "sospensione del nuovo regime tariffario”

Inoltre è “Fondamentale che tra le compagnie e la Regione sarda si apra un confronto” mentre “Sarà decisivo aprire un confronto con la UE (tramite il governo italiano) per l'inserimento della Sardegna tra le regioni periferiche e insulari”.