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“La casa circondariale di Lanusei è un presidio importante di legalità per il nostro territorio: percorreremo tutte le vie consentite per scongiurarne la chiusura”.
Lo rimarca, in una nota, Salvatore Corrias, Consigliere regionale del Partito Democratico e sindaco di Baunei che aggiunge: “Avendo appreso da più parti delle problematiche relative al mantenimento in attività del carcere di Lanusei, come Gruppo consiliare del Partito Democratico abbiamo presentato un’interrogazione al Presidente della Regione Sardegna affinché verificasse presso il Ministero di Grazia e Giustizia il reale intendimento del Governo sul nostro presidio. Il 15 gennaio è arrivata la risposta ufficiale direttamente dal Capo di Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria del Ministero il quale specifica che, benché la decisione finale spetti esclusivamente al Ministro, tuttavia sono stati raccolti elementi sufficienti per decidere a favore della chiusura”.
“La struttura di Lanusei – ha aggiunto Corrias –, in base alla dettagliata relazione pervenuta, registra dei deficit strutturali, oltre alla non rispondenza degli impianti alla normativa vigente, all’inadeguatezza degli spazi nonché assoggettata a vincoli di tipo storico-architettonico che ne impedirebbero un ammodernamento globale per rendere gli ambienti idonei ad accogliere i detenuti e il personale. Si aggiunga il fatto che dal Ministero rilevano come la struttura si trovi all’interno del centro abitato e ciò impedirebbe di adattare l’edificio agli standard di sicurezza idonei a garantire la sicurezza sia dei cittadini che la corretta detenzione dei carcerati. Tra l’altro, rileva ancora il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, negli altri istituti di pena della Sardegna vi sarebbero spazi sufficienti per ospitare i 28 detenuti attualmente presenti a Lanusei".
“Benché – queste ancora le sue parole – comprendiamo le ragioni avanzate dal Ministero e sulla cui ragionevolezza ovviamente non dubitiamo, non possiamo esimerci dal rilevare l’indispensabilità della permanenza dell’Istituto penitenziario, sia in ragione della sua stretta connessione con il Tribunale di Lanusei, quale luogo ordinario di svolgimento delle udienze di convalida di arresto e di interrogatori di garanzia, sia quale presidio di giustizia e di presenza dello Stato che risulta indispensabile affinché il territorio possa rendersi attrattivo all’imprenditoria e alla società in genere”.
A suo modo di vedere “Giova inoltre rimarcare che la Casa Circondariale di Lanusei si distingue per un assenza quasi totale di eventi critici, segno che la ridotta dimensione e la vicinanza ai propri cari dei detenuti rendano il clima detentivo più disteso e umano in conformità al disposto costituzionale. Certamente nell’esaminare la questione in oggetto non ci si può limitare all’applicazione di una logica prettamente matematica ed economica, bensì bisogna sempre tenere ben presenti gli aspetti sociali, pubblici e culturali che una decisione di questo tipo comporta sul territorio. A tal fine le amministrazioni locali hanno immediatamente manifestato la loro disponibilità a predisporre tutto quanto di loro competenza al fine di ampliare e ristrutturare la struttura esistente della Casa Circondariale di Lanusei o, finanche, alla costruzione di una nuova struttura”.
“Ecco perché, – ha concluso Corrias – in forte sinergia con il Sindaco di Lanusei Davide Burchi, stiamo attivando tutti i canali atti a scongiurare l’ennesima soppressione di servizi territoriali che consideriamo importati sia per la tenuta della legalità che per la ricaduta socio-economica dell’indotto che ruota attorno ad essa”.