Voglio essere estremamente chiaro. L’Italia non deve piegarsi a nessun ricatto e a nessuna minaccia”. A parlare, in un’intervista a Il Giornale, è Silvio Berlusconi in merito al caso Cospito.

L'anarchico, da 106 giorni, sta facendo lo sciopero della fame per protestare contro il 41 Bis a cui è sottoposto e, più in generale, contro la disposizione che ha introdotto il carcere duro in Italia.

Sulle regole dello Stato di Diritto non si tratta con nessuno – prosegue – L’uso di metodi violenti o addirittura terroristici non può portare ad altra risposta che alla fermezza”. La notizia è stata riportata da Tg Com 24.

Privare un essere umano della libertà personale - prosegue Berlusconi - è una cosa molto grave, ma in alcuni casi necessaria. Io sono un garantista, il che significa adottare il massimo delle attenzioni per salvaguardare un possibile innocente, ma sono convinto che i veri colpevoli vadano puniti, anche in maniera severa. La tutela della salute di ogni persona, anche se detenuta, è un principio sacro”.

In campagna elettorale aveva proposto, in solitudine, la costruzione di nuove carceri. Il grado di civiltà di un Paese dipende anche dalla condizione delle sue carceri. Nelle carceri italiane sono recluse 55.000 persone, quando il numero di posti letto è di 50.000. In alcune carceri vi sono 12 detenuti in una cella, con un solo bagno in condizioni precarie. Il risultato è un suicidio ogni tre giorni nelle nostre carceri. Io mi vergogno di vivere in un Paese che tratta degli esseri umani in questo modo, anche se sono esseri umani che hanno sbagliato” conclude il leader di FI.