Come era inevitabile, la pronuncia della Corte dei Conti della Sardegna, che ha certificato la regolarità delle spese elettorali del Movimento 55 Stelle in occasione delle ultime Regionali, così come delle altre forze politiche, ha provocato una lunga serie di reazioni. Se il partito pentastellato ha difeso a spada tratta la presidente Alessandra Todde, dal centrodestra attaccano i 5 stelle.

“Non è credibile che i cinquestelle non sappiano leggere una delibera della Corte dei Conti, che non riguarda la rendicontazione della candidata Todde, perciò è evidente che vogliano creare una cortina fumogena, in palese malafede, per nascondere la loro sciatteria. Con l’aggravante che vorrebbero far apparire i loro errori come un complotto del centrodestra, mentre la contestazione sulla regolarità è stata fatta da un organo di garanzia presieduto da un magistrato” ha detto Paolo Truzzu, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, intervenendo sul provvedimento della Corte dei Conti.

“La Corte dei Conti ha confermato la regolarità delle spese elettorali, ma questo non cancella le ombre sulla gestione di Todde, segnalate dal Collegio regionale di garanzia elettorale. Restano le irregolarità: assenza di un mandatario, nessun conto dedicato e gravi lacune amministrative” afferma invece la deputata di Fratelli d’Italia, Barbara Polo.

“PD e 5 Stelle cercano di distorcere la realtà, ma il vero problema è la loro incapacità di governare. Il ritardo nell'approvazione del bilancio paralizza la Sardegna, con un esercizio provvisorio che rischia di protrarsi fino ad aprile. I sardi meritano serietà, non questo spettacolo di confusione e incompetenza” aggiunge Polo.

Sempre da FdI arriva il commento di un altro deputato, Gianni Lampis. “Giuseppe Conte e il M5S festeggiano la pronuncia della Corte dei Conti sulle spese elettorali di Alessandra Todde come se fosse un'assoluzione politica, ma dimenticano - o fanno finta di dimenticare - che il Collegio regionale di garanzia elettorale ha sollevato criticità ben precise. Il controllo della Corte riguarda la regolarità contabile, non la conformità delle spese alle norme elettorali. Insomma, il M5S sta cercando di sviare l'attenzione: la verità è che le ombre sulla campagna della Todde restano tutte” afferma Lampis.

“Conte e i suoi si atteggiano a paladini della trasparenza, ma quando sono loro a finire sotto i riflettori si rifugiano nella propaganda e negli attacchi al centrodestra. Se davvero fossero sicuri della loro correttezza, attenderebbero l'esito dei giudizi con rispetto istituzionale, invece di gridare al complotto. La realtà è che il M5S non accetta che ci siano regole uguali per tutti e prova a delegittimare qualsiasi organo che non si pieghi ai suoi diktat” aggiunge Lampis.