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“Chiarezza sulla delibera regionale sul funzionamento dei Centri antiviolenza e delle Case di accoglienza durante l’emergenza Covid-19”.
A chiederla, in una mozione, sono i Consiglieri regionali dei Progressisti, prima firmataria Maria Laura Orrù, che dichiara: “È fondamentale che tutti gli sportelli d’ascolto e le sedi operative rimangano aperti, riorganizzando le loro attività nel rispetto degli standard sanitari necessari - scrivono i Progressisti - questa Delibera è lacunosa e dannosa per la sicurezza delle donne vittime di violenza domestica, costrette, in queste settimane, a una convivenza forzata con i loro aguzzini”.
“Come riferito dagli stessi Centri antiviolenza, nelle prime due settimane di marzo, le chiamate arrivate al numero verde 1522 sono diminuite di circa il 50%. Il dato è allarmante ed è evidente che le donne fatichino a inviare un messaggio di aiuto dalle loro abitazioni – ha aggiunto la Orrù - Esiste poi la delicatissima questione delle autocertificazioni. Le donne che riescono a uscire di casa, per chiedere aiuto, devono dichiarare il luogo in cui stanno andando e il motivo per cui si stanno allontanando dalla loro abitazione. Come possiamo pretendere da loro una cosa del genere? Non tutte lo vogliono fare, per paura di essere scoperte dal loro maltrattante o per timore che l’agente che effettua il controllo le possa conoscere, soprattutto nei piccoli comuni”.
“Temiamo fortemente – conclude Laura Caddeo – che siano molte le donne che, in questo momento di forzato isolamento, vivono in un clima di paura per se stesse e per i propri figli, spesso minori, per i quali la violenza assistita comporterà danni psicologici gravi e spesso insanabili”.