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"Il Partito sardo d'Azione non scompare affatto, semmai rinasce oggi rigenerato dopo un congresso nazionale che ha ristabilito la centralità degli organi statutari rispetto alle pretese baronali di alcuni eletti nelle proprie liste". Queste le parole del segretario dei Quattro Mori Christian Solinas che torna ancora sulla scelta dei due consiglieri regionali del partito, Gianni Chessa e Piero Maieli, di autosospendersi e sul rischio che con una loro fuoriuscita, data ormai per certa, il gruppo dovrà sciogliersi perché rimarrebbe con un unico componente, Alfonso Marras, sui tre necessari per regolamento.
Per Solinas dopo il congresso che ha visto la sua riconferma e quella del presidente Antonio Moro, "il partito rinasce depurato da alcune scorie che hanno cercato di avvelenarne la militanza e minare i rapporti interni con una costante azione di sabotaggio - scrive in una nota -. Rinasce, ancora, dimostrando la forza delle proprie idee e la sua resilienza, presentandosi con proprie liste nelle principali città della Sardegna".
"In oltre un secolo il nostro partito ha conosciuto decine di scissioni sulle più svariate questioni ed è sopravvissuto alla fuoriuscita di personalità del calibro di Emilio Lussu che voleva la fusione con il Partito Socialista - sottolinea -, figuriamoci se oggi ci si può preoccupare di chi, eletto grazie alle nostre liste senza mai essere diventato sardista, va via per proprio capriccio e per di più verso un'allegorica arca di Noè del Terzo Millennio. Buon Vento!", è il saluto finale di Solinas ai due contestatori.