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Fra i tre nomi proposti dal centrodestra per la presidenza della Repubblica c'è anche quello di Marcello Pera, politico, accademico e filosofo 79enne, già senatore per Forza Italia e il Popolo delle Libertà dal 1996 al 2013 e presidente del Senato dal 2001 al 2006.
GIOVENTU' E FORMAZIONE. Marcello Pera nasce a Lucca il 28 gennaio del 1943. Diplomatosi in ragioneria all'Istituto "F. Carrara" di Lucca nel 1962, lavora alla Banca Toscana e alla Camera di Commercio di Lucca prima di intraprendere gli studi in filosofia. Si laurea all'Università di Pisa nel 1972, col voto di 110. Inizia la carriera accademica nel 1976 come incaricato di Filosofia della scienza a Pisa. In seguito diventa professore straordinario di Filosofia teoretica a Catania e ordinario di Filosofia della scienza all'Università di Pisa. In questi anni entra in contatto col direttore editoriale della casa editrice Laterza, Enrico Mistretta, dando il via a una intensa attività di consulenza editoriale per la filosofia della scienza. Con Laterza pubblica i suoi libri su temi politici, allontanandosi dalle posizioni ideologiche dell'estrema sinistra per accostarsi al Partito Socialista Italiano. A inizio anni '90, durante la stagione di Mani Pulite, Marcello Pera si impegna sulla questione morale assumendo posizioni giustizialiste ed esprimendo severe critiche alla corruzione della politica, schierandosi senza riserve dalla parte dei magistrati di Milano.
POLITICA. Nel 1994 aderisce al neonato partito di Forza Italia fondato da Silvio Berlusconi. In questo periodo si esprime a favore di un avvicinamento della politica alla religione cattolica. In ambito forzista, Pera diventa coordinatore nazionale della Convenzione per la riforma liberale. Allontanatosi dalle precedenti posizioni giustizialiste temperandole in senso garantista, inizia a criticare gli "eccessi" del pool di Milano e Palermo. Nel 1998 viene eletto vicepresidente del Gruppo di Forza Italia al Senato. In Parlamento, si occupa soprattutto dei problemi della Giustizia in Italia: è ispiratore della riforma costituzionale sul "giusto processo", approvata nella XIII Legislatura, che modifica l'articolo 111 della Costituzione.
Nelle elezioni politiche del 2001 vince nel collegio uninominale di Lucca, poi viene eletto al primo scrutinio presidente del Senato, seconda carica dello Stato, che manterrà fino al 2006.
Lasciata la presidenza del Senato, alle elezioni politiche italiane del 2006 è rieletto senatore nella lista di Forza Italia e dal 2007 vice-capogruppo di Forza Italia al Senato. Al seguito della caduta del governo Prodi e delle elezioni politiche italiane del 2008, è stato confermato al Senato, incarico che ha conservato fino al 2013.