"La chiusura della sezione staccata del Tribunale di Sassari, allora ubicata in via Columbano ad Alghero, era già stato un brutto colpo per i servizi pubblici di giustizia, poi nell'autunno del 2015 il colpo finale: su richiesta del sindaco gli uffici del Giudice di Pace vennero anch'essi trasferiti a Sassari con Decreto dell'allora Ministro Orlando pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 4/12/2015 n. 283. Inutili si rivelarono le iniziative assunte dall'Ordine degli avvocati di Sassari nelle quali si evidenziava la perdita di un servizio primario per una città importante come Alghero e, in particolare, l'arrivo di una serie consistente di disagi, e di costi, per gli operatori di giustizia e soprattutto per l'utenza".

L'avvocato Tatiana Argiolas, candidata a consigliere con Forza Italia alle elezioni del 16 giugno, interviene sull'argomento segnalando che nel corso degli ultimi anni la situazione si è ulteriormente appesantita “aggravando la gestione di un settore così delicato come quello della giustizia e dilatando ulteriormente i tempi delle stesse procedure, tradizionalmente non proprio celerissime”.

"Nonostante qualche generico impegno da parte della amministrazione uscente per ripristinare il servizio del Giudice di Pace - sostiene l'avvocato Argiolas - non risulta affatto alcun impegno specifico in tal senso, le promesse sono state completamente disattese. E’ sotto gli occhi di tutti che Alghero è stata privata di un servizio importante, con notevole aumento di costi e disagi sia per i cittadini che per gli avvocati, i quali si devono recare per la trattazione delle cause quasi quotidianamente a Sassari dove è stata trasferita tutta la mole di lavoro del Tribunale e del Giudice di Pace. Ciò ha comportato anche l’allungamento dei tempi di definizione delle controversie". Dal legale giunge ancora una segnalazione piuttosto significativa: "Altri comuni, persino più piccoli, come per esempio Porto Torres, al contrario, hanno mantenuto aperto l’ufficio del Giudice di Pace assolvendo con correttezza a un compito istituzionale per ridurre i disagi ai propri cittadini. Questo dimostra che con un pizzico di buona volontà, se l’amministrazione comunale si fosse attivata, come avrebbe dovuto, si sarebbe potuta evitare la chiusura dell’Ufficio, posto che a quanto è dato sapere, il problema principale era - conclude l'avvocato Tatiana Argiolas - quello del reperimento di adeguate risorse umane".