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Ieri i Consiglieri regionali del Gruppo Liberi e Uguali Sardigna, Daniele Cocco ed Eugenio Lai, hanno presentato una interrogazione dove chiedono la modifica, da parte dell’Ats Sardegna, del regime di trattamento fiscale relativo ai compensi percepiti dai medici impegnati nel servizio di continuità assistenziale.
“Fino ad ora i compensi percepiti dai medici delle Guardie Mediche venivano trattati come compensi percepiti nell’ambito dei redditi da lavoro autonomo – ha dichiarato il capogruppo Cocco – ma da questo mese l'Ats Sardegna ha deciso, in maniera unilaterale, di modificare l'inquadramento fiscale dei compensi equiparandoli ai redditi percepiti da lavoro dipendente, che nonostante siano liberi professionisti convenzionati con l’Ats che per contratto non godono di ferie, malattia, maternità, tredicesima e Tfr – determinando in molti casi un evidente svantaggio fiscale”.
“Con tale decisione – queste ancora le sue parole - l’Ats penalizza economicamente un’intera categoria di professionisti sanitari impegnati giornalmente nell’importantissima attività ambulatoriale e domiciliare che molto spesso li espone al pericolo di contagio anche per la sempre maggiore difficolta nel reperire adeguati dispositivi di protezione individuale”.
I Consiglieri regionali chiedono al Presidente della Regione, Christian Solinas, e all’Assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, “Se sia opportuno che l’Ats Sardegna - specialmente in questo particolare momento di grave crisi sanitaria ed economica - adotti iniziative che comportino svantaggi economici nei confronti di medici che ogni giorno svolgono lodevolmente il proprio lavoro mettendo a rischio la propria salute e quella dei loro familiari”.