Ora c’è l’ufficialità. Anche il Partito sardo d'azione e il "dissidente" Gianni Chessa, con una nuova lista, Sardegna Popolare per Cagliari, appoggeranno la candidata sindaca del centrodestra Alessandra Zedda alle comunali di giugno.

Questa mattina a Cagliari la presentazione ufficiale della coalizione che sostiene l'ex assessora regionale e vice presidente della giunta Solinas. "Convintamente la sosteniamo - afferma il sardista Maurizio Porcelli - è importante che ci sia un programma molto più incisivo di quello precedente".

"Rappresentiamo un polo civico che sta nascendo ora - spiega il consigliere regionale Chessa - coerentemente siamo ancora con il centrodestra, con Alessandra Zedda abbiamo combattuto negli anni tante battaglie. Io non sono per una discontinuità con gli ultimi cinque anni, ma con gli ultimi dieci, dopo Floris non è stata la più stessa cosa. I cantieri? Devono essere celeri. E la città deve essere pulita".

Una Cagliari a misura di residente. Ma aperta al mondo. Capitale del Mediterraneo, ma anche città più antica dell'Europa: sono gli slogan lanciati oggi dal centrodestra con Fratelli d'Italia, Udc, Forza Italia, Lega-Pli-anima di Sardegna, Alleanza Sardegna, Sardegna al centro 2020, Movimento Civico, Riformatori, Azione. Continuità con la precedente giunta di centrodestra, ma anche qualcosa da cambiare. Ad esempio sui progetti in corso ("interverremo, libereremo la città dalle difficoltà", ha detto Zedda e sui parcheggi ("vogliamo aprire i 1200 parcheggi che già esistono").

"Siamo del partito Cagliari. Traffico, parcheggi, sicurezza e decoro. Noi puntiamo a risolvere i problemi di ogni giorno. Con più umanità e meno sanzione. Una città non vivibile è una sanzione, una pena per i nostri cittadini". Il programma? "Vogliamo che sia il più realizzabile possibile: abbiamo bisogno di tutte le forze politiche e naturalmente sarà anche il frutto dell'ascolto di chi vive nella nostra città".

Alessandra Zedda ha sottolineato l'aspetto del decoro: "Vogliamo una città pulita, non solo attraverso la differenziata, rispettando residenti e ristoratori. E vogliamo una città viva, ma senza la malamovida. Una Cagliari che vogliamo riaprire ai cagliaritani ma anche a tutti coloro che decidono di vivere in questa città".

Una Cagliari unita: "Basta con i quartieri considerati periferici, vogliamo anche rilanciare il tessuto commerciale e artigianale che è sempre stato fondamentale per la città. Molta attenzione su servizi e progetti: massima integrazione tra tutte le attività produttive".

Le ultime regionali a Cagliari? "Le liste sono andate bene, come nel resto della Sardegna. L'ultimo voto ha detto che c'è stato comunque un malcontento, forse perché non si è riusciti a spiegare bene la portata dei progetti e dei lavori in corso".