"Non ho creato io divisioni nel centrodestra in questi cinque anni per niente semplici". E' l'intervento del sindaco di Alghero, Mario Conoci, accusato di essere entrato a gamba tesa in campagna elettorale contro il centrodestra che lo sostiene e di cui è esponente. Conoci attacca in occasione della conferenza da lui convocata per spiegare la revoca del cda della Fondazione Alghero.

"Il centrodestra non è interessato all'attività dell'amministrazione o a valorizzarne i risultati - spiega il primo cittadino algherese -. Dovrebbero prevalere le ragioni dell'unità, ma chi dovrebbe occuparsene non lo fa". Il riferimento è a Marco Tedde, candidato sindaco del centrodestra.

"Il protrarsi di situazioni che dovevano essere temporanee mi ha imposto di intervenire, non è un provvedimento politico, la programmazione non è a rischio e la struttura della partecipata è in grado di operare", precisa il sindaco sul siluramento del presidente della Fondazione, la partecipata di cui il Comune è socio unico. Ma la defenestrazione di Andrea Delogu, esponente di Forza Italia, e Sara Govoni, unica consigliera di amministrazione rimasta dopo le dimissioni prima delle regionali di Pier Paolo Carta, certifica la frattura.

Da un lato Forza Italia, Lega, Udc, Riformatori Sardi, Patto per Alghero, Prima Alghero e, sulla carta, Fratelli d'Italia: il coordinatore cittadino Marco Di Gangi si appella all'unità della coalizione che sostiene Conoci, esponente dello stesso partito come l'assessore comunale del Turismo, Alessandro Cocco, oggi alla conferenza stampa accanto al sindaco, di cui condivide la scelta. Ma il taglio è un iniziativa rivolta non solo a Delogu ma, di conseguenza, a Marco Tedde. Come fa capire anche la presenza nella sala conferenze dell'assessore dell'Urbanistica, Emiliano Piras, cofondatore di Noi con Alghero, oggi Conoci, se non FdI Alghero, è più vicino alle posizioni della compagine civica di Piras, ma anche del Psd'Az, di Sardegna al Centro 2020 e dei Riformatori Alghero, in rotta coi vertici provinciali e regionali del partito e contrari a Tedde. I quattro partiti, che in Comune sono in maggioranza, valutano se correre da soli o allearsi col centrosinistra. Restano fuori dalla trattativa il M5S, pronto a lasciare il campo largo, e i Progressisti, che attendono.